LA NOVITA'

Stop a e-mail e sms dopo il lavoro, il diritto alla disconnessione arriva in Italia

L’università dell’Insubria fa da apripista: i lavoratori potranno scegliere di non rispondere a chiamate di lavoro dalle 20 alle 7 del giorno successivo, nei week end e nei giorni festivi. Ma nel nostro Paese ancora non c’è una legge ad hoc

Pubblicato il 12 Apr 2017

F.Me

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Chi è sempre connesso non è più produttivo degli altri, anzi. Ed è per questo che l’Università dell’Insubria ha introdotto il diritto alla disconnessione per tutelare i suoi dipendenti: potranno staccare la spina nei giorni di riposo “per ricaricarsi e migliorare la qualità del loro tempo”. Stop dunque a email, sms, telefonate e messaggi Whatsapp per tutto il personale tecnico amministrativo dell’ateneo: dalle 20 alle 7 del giorno dopo, nel weekend e durante i giorni festivi chi riceve mail, telefonate e altro ha il diritto di non rispondere e di concentrarsi sulla sua vita personale.

In più, con cadenza trimestrale, è previsto il Giorno dell’indipendenza dalle e-mail, in cui si favoriscono le riunioni brevi al posto di messaggi di posta elettronica. “L’uso delle tecnologie, dunque – fa sapere l’ateneo – deve essere calibrato e permettere al cervello di riposare. Staccare serve per avere maggiore efficacia lavorativa, eliminando l’errata convinzione che la connessione non stop sia indice di produttività”.

Dal primo gennaio in Francia è entrata in vigore la legge sul “Diritto alla disconnessione”, una novità che consente a tutti i dipendenti francesi che lavorano in un’azienda con almeno 50 lavoratori di ignorare email, chiamate ed sms fuori dagli orari di lavoro.

Secondo uno studio francese, solo un manager su quattro interrompe le comunicazioni professionali, smette di consultare telefono ed email quando sarebbe teoricamente di riposo. Uno dei pionieri francesi è stato il gruppo Orange. Il gigante delle telecomunicazioni è stato tra i primi ad avviare una riflessione sul tema e uno dei vicedirettori, Bruno Mettling, è stato relatore del rapporto consegnato l’anno scorso al governo che ha ispirato la legge. “È un grande progresso” commenta Mettling dopo l’approvazione, anche se qualche media anglosassone ha ironizzato sui soliti francesi che già hanno le 35 ore settimanali e adesso non vogliono neppure essere disturbati nel tempo libero.

In Italia il diritto alla disconnessione è regolato dal ddl sullo smart working che dovrebbe essere votato dal Senato a stretto giro.

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