IL PIANO

Banda ultralarga, la Sardegna accelera sulle aree bianche

Presentato il piano di completamento della copertura nelle zone a fallimento di mercato. Nuovi interventi in 77 Comuni per un investimento da 82 milioni. Il presidente: “Digitale essenziale per rimettere in moto l’economia dell’isola”

Pubblicato il 26 Apr 2017

Andrea Frollà

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“La connessione digitale è un investimento. Avere connessioni veloci nelle scuole, dove stiamo facendo enormi investimenti, fa parte di una visione di legislatura. Avere la rete nelle aziende, e in particolare in quelle agricole, è fondamentale per esprimere il nostro potenziale. L’investimento è stato fatto. Ora lo rinforziamo prevedendo da subito la selezione del gestore e non lasciando i comuni soli di fronte alle difficoltà della burocrazia”. Il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru commenta così gli interventi promossi dalla Giunta regionale della Sardegna per lo sviluppo delle rete in fibra ottica, che segnano un ulteriore passo in avanti dei progetti di connessione ultra-veloce dell’isola. Illustrando il contenuto dell’Accordo quadro tra Regione e Ministero dello Sviluppo economico, che prevede nuovi interventi per assicurare ai territori nuovi servizi di connettività, il presidente ha snocciolato i numeri aggiornati del piano ultrabroadband deliberato a metà aprile.

L’intervento prevede in particolare il completamento della copertura nelle cosiddette aree bianche, quelle in cui gli operatori privati non hanno interesse ad intervenire. In questi cluster la Regione realizzerà, con proprie risorse, le infrastrutture necessarie a garantire i servizi di connettività ad alta velocità. L’investimento, con finanziamenti Fesr (66 milioni di euro) e Feasr (16 milioni), ammonta a circa 82 milioni di euro e punta a rispondere al fabbisogno di connettività di oltre 220 mila persone e 191mila unità immobiliari. Anche in questa nuova fase il soggetto attuatore degli interventi sarà Infratel, società in house del Ministero dello Sviluppo economico. Nella convenzione viene previsto che il Mise effettui, attraverso Infratel, le attività operative per la gestione provvisoria e la cessione in uso agli operatori privati interessati delle infrastrutture di proprietà regionale che verranno realizzate.

In linea con la strategia nazionale per lo sviluppo della bandaultra larga, si legge nei dettagli dell’accordo, saranno assicurate connessioni ad almeno 100 Mbps agli edifici pubblici (scuole e ospedali in particolare), alla aree di maggior interesse economico e alle principali località turistiche. I comuni coinvolti sono complessivamente 77 e in questo quadro sono compresi i centri non inclusi nell’intervento di infrastrutturazione in corso dal 2016 e quelli in cui è necessario migliorare la copertura. Tra i comuni in cui verrà realizzata la nuova infrastruttura figurano Arzachena, Budoni, Carloforte, La Maddalena, Orosei, Santa Teresa Gallura, Valledoria e molti altri. Altro dato di particolare rilevanza è che il piano per lo sviluppo della banda ultra larga genera effetti positivi per le imprese sarde impegnate nei cantieri dislocati in tutto il territorio regionale: in ogni cantiere, mediamente, lavorano 4 operai.

Sono invece in fase molto avanzata gli interventi avviati nel marzo del 2016 in 313 comuni delle aree rurali, per i quali l’investimento complessivo ammonta a 56 milioni di euro (fondi Feasr). In 20 comuni le opere sono state concluse ed è stata realizzata la nuova rete in fibra ottica che consentirà connessioni internet notevolmente più veloci rispetto all’attuale standard. In questi centri Infratel, per accorciare i tempi e venire incontro alle esigenze delle comunità, si è impegnata, d’intesa con la Regione, a svolgere tutte le attività necessarie per la gestione, in via provvisoria, delle infrastrutture e per la cessione in uso agli operatori di telecomunicazione ai fini dell’attivazione di contratti di abbonamento da parte di cittadini e imprese.

L’assessore Filippo Spanu parla di vero piano di sviluppo: “Siamo in linea con gli obiettivi della strategia nazionale per la diffusione della banda ultra larga. Interveniamo, con ingenti risorse e in anticipo rispetto alle altre regioni, nelle aree con debolezze strutturali per garantire a tutti i cittadini uguali diritti e parità di accesso ai nuovi di servizi di connettività – sottolinea Spanu -. È un investimento sul futuro dei piccoli comuni, un lavoro di semina che nel tempo produrrà sicuramente frutti. Gli indicatori statistici ci dicono che il digital divide è un grave limite che condiziona lo sviluppo economico e sociale. In 20 comuni è possibile in tempi brevissimi rendere operativi i servizi di connettività assicurati dalle nuove reti in fibra ottica”. Su questo punto, prosegue l’assessore, “c’è un preciso impegno del Mise che attraverso Infratel metterà in campo tutte le attività necessarie. Gli operatori privati che vogliono intervenire possono già rispondere all’avviso pubblicato sul sito della società in house del Ministero”.

Gli fa eco l’altro assessore Cristiano Erriu, che mette in luce i vantaggi per le zone interne: “L’attivazione di queste decine e decine di cantieri comporta un grande impegno e la sinergia di tutte le forze e gli enti impegnati nel progetto. La banda ultra larga aiuta a contrastare lo spopolamento e favorire alcuni processi virtuosi a vantaggio delle zone interne. Sarà garantita – dichiara Erriu – una migliore fruizione del diritto di cittadinanza attraverso servizi più efficienti. La seconda opportunità invece riguarda lo sviluppo economico: pensiamo non solo alle attività tradizionalmente legate alla tecnologia ma anche ai settori dell’agricoltura e dell’artigianato, che ricaveranno tangibili benefici”.

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