L'AUDIZIONE

Cattaneo: “Rete fissa non in vendita, per scorporo statale serve una legge”

L’Ad di Tim in audizione al Senato: “E’ un asset strategico che serve all’azienda”. Stesso discorso per Sparkle: “Il Parlamento si assuma la responsabilità dei fare un provvedimento ad hoc sulla nazionalizzazione”

Pubblicato il 21 Giu 2017

F.Me

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La rete non è in vendita. Flavio Cattaneo chiarisce la posizione dell’azienda davanti alle commissioni Lavori pubblici e Industria del Senato. “Sulla rete fissa di Telecom Italia non ho definito nessun valore perché la rete non è in vendita: è un asset strategico che serve a Telecom – ha detto l’Ad di Tim, rispondendo a una domanda del senatore Pd, Massimo Mucchetti – Se lo Stato vuole fare la legge di esproprio la faccia, ma si deve assumere la responsabilità”.

Stesso discorso su Sparkle: “La nazionalizzazione di Sparkle? Se volete fate una legge, siete il Parlamento, assumetevi la responsabilità di farlo ma non credo che sia il benvenuto per investimenti di ogni tipo”.

“Quest’azienda ha fatto recuperare con soldi privati tutto il gap infrastrutturale al Paese – ha spiegato il manager – Grazie a Tim, e solamente a Tim, nel 2014 abbiamo incrementato di 6 punti verso tutti i paesi europei, nel 2015 di 18 punti come copertura, raggiungendo la Francia, e nel 2017 arriveremo a 25 punti in più. Cioè noi a luglio copriremo il 70% in Fttc e Ftth, molto di più di diversi paesi europei”.

Per quanto riguarda le aree bianche l’investimento di Tim è positivo “altrimenti – ha detto – Cassiopea (la newco per le zone a fallimento di mercato ndr) “non la compra nessuno”. “Magari qualcuno che è in fila dall’altra parte potrà passare dalla nostra che ha un rendimento elevato”, ha aggiunto ironicamente.

Tim andrà avanti nei suoi piani di investimento nella fibra e a febbraio 2018 ci saranno in alcune ex aree bianche due reti, ha spiegato l’Ad. “Già nelle aree nere coesistono due tecnologie e ci è stato detto che è giusto che ci siano le due reti, nel momento in cui le bianche diventano nere perchè non usare due tecnologie? Se poi di rete ce ne deve essere una sola la legge dice che è quella privata che deve farla”. “Attenzione – ha sottolineato Cattaneo – comunque ci saranno due infrastrutture perchè il piano 2015 scade a febbraio 2018, per cui stiamo parlando di 5 mesi, in ogni caso ci sarà una seconda rete, perchè Tim difende i suoi interessi per primo, quelli dei suoi azionisti, dipendenti e clienti”. Secondo l’Ad di Tim “i bandi di Infratel sono scritti bene, non è mio compito giudicarli”.

“Telecom è pronta, e volentieri, a un confronto col ministro Calenda”, ha concluso Cattaneo rispondendo a una domanda a margine dell’audizione in Senato. Il ministro dello Sviluppo aveva espresso l’intenzione di avere un incontro con gli operatori di tlc.

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