FATTURAZIONE

Bollette a 28 giorni, l’altolà di Agcom: rischio “contagio” per le altre utility

L’authority pronta a sanzionare Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb perché “non rispettano l’obbligo di cadenza mensile”. Operatori sul piede di guerra, Asstel ribadisce: “Intervento illegittimo”. Legge concorrenza: focus sulla tutela dei consumatori sul fronte addebito servizi premium

Pubblicato il 14 Set 2017

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Bollette a 28 giorni, multe in arrivo per Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb. Lo annuncia l’Agcom specificando di aver deciso, relatore il Commissario Francesco Posteraro, di avviare “procedimenti sanzionatori” nei confronti degli operatori telefonici per il mancato rispetto delle disposizioni relative alla cadenza delle fatturazioni e dei rinnovi delle offerte di comunicazioni elettroniche.

Gli operatori sul piede di guerra, Asstel ribadisce quanto già contestato a marzo: “Iniziativa del tutto priva di basi giuridiche di riferimento”. In quell’occasione Asstel ricordava che, ai sensi del quadro normativo vigente, Agcom non ha il potere di disciplinare il contenuto dei rapporti contrattuali fra operatori telefonici e clienti, quale ad esempio la durata di rinnovo e dei cicli di fatturazione, ma può soltanto intervenire a tutela della clientela in materia di trasparenza informativa. La delibera del Garante “mette a rischio la libertà d’impresa”. Gli operatori specificano che negli ultimi anni il settore ha registrato la più significativa discesa dei prezzi al consumo. “Nel periodo 2012-2016 i prezzi dei servizi di telecomunicazione – dice Asstel – sono scesi di oltre 14 punti percentuali e si confermano, a marzo 2017, gli unici tra le diverse utilities considerate, quali Acqua, Gas, Rifiuti, Treno, Luce, Trasporti urbani, inferiori a quelli praticati nel 2010. Solo nel 2016, è possibile riscontrare una riduzione rispetto al 2015 dell’indice dei prezzi delle telecomunicazioni di oltre il 5%. Secondo l’Osservatorio Agcom il confronto con gli altri paesi dell’Unione Europea evidenzia che in Italia, nel periodo marzo 2001 – marzo 2017, si è verificata una diminuzione dei prezzi nelle telecomunicazioni pari a -42,9 punti percentuali, significativamente più marcata della media UE che si è attestata a -19,3 punti percentuali”.

Come ricostruito dall’authority, con la delibera 121/17/CONS era stato stabilito nel marzo scorso che “per la telefonia fissa e per le offerte convergenti l’unità temporale per la cadenza delle fatturazioni e del rinnovo delle offerte dovesse avere come base il mese o suoi multipli”. Ma al termine delle verifiche effettuate “è risultato che gli operatori menzionati non hanno ottemperato alla delibera”.

L’obiettivo di Agcom è “garantire massima trasparenza e confrontabilità dei prezzi vigenti, nonché il controllo dei consumi e della spesa garantendo un’unità standard (mese) del periodo di riferimento delle rate sottostanti a contratti in abbonamento per adesione”.

Agcom sta valutando l’adozione di ulteriori iniziative, anche per evitare che le condotte dei principali operatori di telecomunicazioni possano causare un effetto di “trascinamento” verso altri settori, caratterizzati dalle stesse modalità di fruizione dei servizi.

Inoltre l’Agcom sta valutando l’impatto della recente legge sulla concorrenza per assicurare agli utenti una maggiore tutela. E’ emerso dal Consiglio dell’Autorità che ha iniziato a valutare le attività da intraprendere “per quanto di sua competenza” per dare seguito alle nuove disposizioni di legge che, tra le altre cose, prevedono l’acquisizione del consenso espresso del cliente per l’addebito dei costi dei servizi in abbonamento offerti da terzi.

A tale riguardo, nell’ambito del procedimento sulla “Bolletta 2.0”, l’Autorità già a luglio aveva affrontato l’argomento, inducendo gli operatori ad adottare un meccanismo di gestione più corretto degli abbonamenti ai servizi premium e avviando una fase di sperimentazione e monitoraggio. Tra le misure in fase di adozione, particolare rilievo viene attribuito a quella volta ad evitare il rischio di attivazioni indesiderate: la soluzione adottata si basa su un meccanismo di doppio click e su una corretta gestione della pagina informativa, nonché sulla tracciabilità delle azioni dell’utente ottenuta grazie al controllo, a cura degli operatori di telefonia, dei due tasti che consentono di abbonarsi al servizio.

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