DL FISCALE

Stop bollette a 28 giorni, la fatturazione torna mensile: ecco le novità

Via libera della commissione Bilancio del Senato all’emendamento Pd al Dl fiscale che riguarda pay tv e telefonia, comprese ricaricabili e utenze business. Gli operatori avranno 120 giorni per adegurasi. Sanzioni fino a 5 milioni

Pubblicato il 15 Nov 2017

telefon

Niente più bollette ogni 28 giorni. La commissione Bilancio del Senato, che ha esaminato il decreto legge Fisco, ha approvato l’emendamento Pd che pone fine alla fatturazione a 28 nel caso di “imprese telefoniche, televisive e per servizi di comunicazione elettronica”. Sono invece esclusi luce e gas, perché “i costi sono vincolati ai consumi”, spiega il relatore del Dl, Silvio Lai (Pd). Gli operatori avranno “120 giorni per adeguarsi” ed emettere fattura mensilmente.

Dalla norma riguarda anche le ricaricarbili e le utenze business ma sono escluse le promozioni non rinnovabili o inferiori al mese.
L’emendamento stabilisce un indennizzo  di 50 euro per i consumatori in caso di”variazione dello standard minimo” della scadenza mensile da parte dell’operatore. Somma che sarà maggiorata di un euro per ogni giorno di fatturazione illegittima.

Agcom vigilerà sull’applicazione della norma, indicando agli operatori i termini per rientrare negli standard minimi, oltre i quali far scattare le sanzioni. Le sanzioni sono state alzare con il raddoppio delle somme previste che passano così da un minimo di 240mila euro a un massimo di cinque milioni.

Secondo una rilevazione di SoS Tariffe, il ritorno delle telco alle vecchie modalità di fatturazione per Adsl e fibra, passando da quella attuale a 28 giorni a quella a 30 giorni, potrà significare per gli utenti finali un risparmio sul costo annuo del servizio che si aggira attorno al 6,4%. Ma se i consumatori prendessero in considerazione tutte le offerte che gli operatori mettono in campo per il primo anno di abbonamento, confrontandole e scegliendo la più conveniente per le proprie esigenze, la spesa potrebbe scendere anche del 57%.

I risultati dello studio dimostrano che, in generale, con la fatturazione mensile si passerebbe da una spesa media annua di 354 euro a una di 332 euro. “Confrontando, infatti, i prezzi delle tariffe Adsl di oggi con quelli in vigore prima del passaggio al regime quadri-settimanale – sottolinea SosTariffe.it, si nota come l’aumento, in media, sia arrivato al 10,1%. La tredicesima mensilità, nel settore delle offerte Internet per la casa, si è tradotta in una spesa media di circa 31 euro in più all’anno per gli utenti, da 321 euro agli attuali 354 euro annui”.

Tuttavia, se si tornasse alla fatturazione mensile con i prezzi di oggi, le tariffe Adsl e fibra non sarebbero identiche a quelle prima del passaggio. Il costo annuo medio, infatti, sarebbe comunque più alto di 11 euro, con una differenza di circa +3,5% rispetto al prezzo che gli utenti pagavano prima dell’introduzione delle tariffe a 28 giorni. Questo a causa del mutamento di alcune condizioni contrattuali, come il canone periodico e l’attivazione o il costo del modem obbligatorio.

Ma “scegliendo bene il proprio fornitore – sottolinea SosTariffe.it – è possibile risparmiare oggi anche il 57% del costo del primo anno di abbonamento Adsl e fibra ottica, mentre questa forbice, nel periodo precedente al cambiamento del periodo di fatturazione, passaggio, era del 34%”. Sebbene quindi sia vero che si può arrivare a spendere anche 518 euro all’anno per Adsl e fibra ottica, contro i 408 euro delle tariffe prima del passaggio, la simulazione dimostra che confrontando le tariffe si possono decurtare i costi, dato che esistono oggi offerte più economiche garantiscono una spesa di 224 euro all’anno.

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