Telefonica non molla su Vivo e bussa alle banche

In attesa della decisione della Corte di Giustizia Ue sulla golden share il gruppo spagnolo sonda il terreno presso una ventina di istituti finanziari: per supportare l’offerta servono 5 miliardi

Pubblicato il 06 Lug 2010

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Telefonica a caccia di 8 miliardi di euro. Il colosso telecom
spagnolo, secondo fonti vicine al gruppo sentite dal quotidiano
Cinco Dias, ha bussato alla porta di una ventina di banche per
ottenere la somma in prestito, necessaria per sostenere la sua
offerta per la quota di Vivo in mano a Portugal Telecom ma anche
per rifinanziare il suo debito.

Nel dettaglio, circa 5 miliardi di euro servono a supportare
l’offerta, ormai salita a 7,15 miliardi, per l’operatore
brasiliano che per metà appartiene a Pt, mentre 3 miliardi
andrebbero a rifinanziare il debito che maturerà nei prossimi
mesi. Il prestito di 5 miliardi avrebbe una maturità di cinque
anni e ciascuna banca si impegnerebbe per 250-500 milioni di euro,
secondo Cinco Dias.

Una portavoce di Telefonica ha affermato che diverse banche si sono
avvicinate all’azienda per proporre i finanziamenti necessari a
sostenere il tentativo di takeover di Vivo. Sull'operazione
pende la Golden share opposta dal governo di Lisbona sui cui
liceità si dovrà esprimere nei prossimi giorni la Corte di
Giustizia Ue. Intanto gli analisti credono che nel prossimio Cda di
PT si trovi un escamotage legale per aggirare il veto governativo e
portare a termine l'accordo conTelefonica, facendo forza sul
74% di voti favorevoli che l'operazione ha incassato
nell'ultima assemblea degli azionisti.

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