La guerra delle tv locali mette a rischio l’asta Lte

I ricorsi al Tar delle piccole emittenti frenano le procedure per la gara da cui sono previsti incassi per 2,4 miliardi. Tremonti nel comitato voluto da Agcom con il compito di accelerare. Nell’impasse anche il beauty contest: interrogazione Fli al governo

Pubblicato il 18 Gen 2011

Rischia di slittare la gara Lte. E con lei rischiano grosso i 2,4
miliardi di incasso previsti dalla manovra Finanziaria di Tremonti.
A mettere un freno all'asta per le frequenze nella banda 800Mhz
che dovranno essere destinate agli operatori Tlc, il caos che grava
sul mondo televisivo, acceso dalla guerra che le tv locali muovono
al governo con ricorsi al Tar e occupazione di frequenze. E le
telco interessate ad acquisire le nuove frequenze potrebbero
stopparsi di fronte agli ostacoli in campo, prima di versare i 2,4
miliardi: prima cioè che venga chiarito che la gara si svolge nel
rispetto delle regole fissate da Agcom e senza strascichi
legali.

L'impasse ricade ovviamente sui propositi del ministro Tremonti
che su quei 2,4 miliardi ha un gran bisogno (costituiscono i tre
quarti della Finanziaria). In questo senso un aiuto potrà arrivare
a Tremonti stesso dal far parte del comitato di ministri la cui
costituzione è stata richiesta da Agcom al governo: oltre al
presidente di Agcom Corrado Calabrò e a Tremonti del gruppo
faranno parte Paolo Romani ministro dello Sviluppo economico,
Ignazio La Russa della Difesa e Gianni Letta sottosegretario alla
presidenza del Consiglio.

Sottolinea l'impasse che si è venuto a creare sull'asta
frequenze anche Paolo Gentiloni, responsabile comunicazioni del Pd:
"Le risorse frequenziali sono davvero disponibili? – si è
chiesto oggi nel corso del forum dell'Ict organizzato dal Pd -.
Quelle frequenze sono occupate dalle tv locali che non le
libereranno facilmente a favore degli incumbent
telefonici".

Dietro la montagna di ricorsi allestito dalle tv locali,
l'accusa al governo di volerle derubare, insieme alle frequenze
da mettere a gara, del loro asset. In particolare
l'associazione delle piccole emittenti chiede di poter
trasmettere a livello nazionale nonostante il piano digitale
stabilisca in 25 i multiplex abilitati a contenuti nazionali.
"Quando c'è stata l'assegnazione frequenze – ha
spiegato Gina Nieri consigliere d'amministrazione Mediaset in
una recente intervista – alcuni operatori locali ne hanno chieste e
ottenute una porzione importante, ben superiore a quante ne
sarebbero servite per i loro contenuti locali. Ora che le hanno,
non sanno come riempirle e vorrebbero affittarle per contenuti
nazionali. Cioè fare business nazionale con frequenze che hanno
una destinazione d'uso locale".

E potrebbe essere ancora rinviato anche il beauty contest per
l'assegnazione dei multiplex cui, secondo la Ue, potrebbe
prendere parte Sky Italia. In queste ore il ministero dello
Sviluppo economico starebbe valutando (secondo l'agenzia di
stampa Adnkronos) se tornare o meno a chiedere al Consiglio di
Stato chiarimenti sul principio della reciprocità tra Stati,
necessari visto che Sky Italia fa capo a una società statunitense.
Scade infatti dopodomani il termine indicato dai giudici di Palazzo
Spada al ministero per tornare a formulare il quesito in termini
più chiari e argomentati.

Sul tema rivolge un'interrogazione al governo il deputato di
Fli Benedetto Della Vedova: "Le recenti dichiarazioni del
ministro Romani dell'11 gennaio 2011, pur ribadendo
l'impegno ad una rapida risoluzione della questione, non
chiariscono definitivamente la posizione del governo' circa
l'avvio della gara per le frequenze del digitale terrestre. Il
deputato segnala che 'i ritardi nell'indizione della gara
hanno determinato uno stato d'incertezza per gli operatori del
settore e rischiano di danneggiare il grado di competitivita' e
innovazione del nostro paese, nonche' la sua capacita' di
attrarre investimenti esteri nel settore delle nuove tecnologie
digitali'. Della Vedova intende sapere in particolare se
'sulla base della replica del Consiglio di Stato e delle
osservazioni a questo fornite dall'Agcom e dal Mae, il
Ministero dello Sviluppo Economico consideri definitivamente
superati i dubbi relativi alla possibile partecipazione della
societa' Sky Italia alla gara per l'assegnazione delle
frequenze digitali terrestri o se vi siano ulteriori elementi
ostativi alla pubblicazione del bando di gara entro le prossime
settimane'.

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