Cgil, allarme call center:a rischio 13.000 posti nel 2011

Il sindacato punta il dito contro le delocalizzazioni selvagge e il ricorso massiccio alle gare al massimo ribasso che rischiano di provocare un’ecatombe occupazionale

Pubblicato il 18 Feb 2011

Tredicimila posti di lavoro a rischio nel 2011 nei call center in
outsourcing italiani. A lanciare l'allarme occupazione per il
settore è il sindacato di categoria Slc Cgil, che oggi a Roma apre
la Terza conferenza nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori
dei call center.

Secondo i dati del "Quarto Rapporto sulla dinamica
occupazionale nei call center in outsourcing", realizzato dal
sindacato, dopo gli oltre 8mila addetti che hanno perso il lavoro
nell'ultimo biennio, nell'anno in corso si rischia
un'ecatombe, con altri 13.000 addetti in bilico in tutta
Italia, sui 67mila lavoratori in totale del settore. Numeri che
fanno puntare al sindacato il dito contro le delocalizzazioni e
l'assenza di una vera politica industriale per l'intera
filiera delle telecomunicazioni.

Secondo l'Slc il settore risente sì della crisi generale, ma
anche di problematiche specifiche come "un rapporto
squilibrato tra le grandi aziende committenti e i call center in
outsourcing, con gare al massimo ribasso e assegnazioni a valori
anche inferiori ai costi minimi contrattuali e infrastrutturali; il
venir meno di alcuni incentivi fiscali e previdenziali, che rendono
difficile sostenere i conti economici delle aziende; l'assenza
di una politica industriale per l'intera filiera delle
telecomunicazioni e, infine, una nuova e massiccia fase di
delocalizzazioni di attività, spinta e richiesta direttamente dai
grandi committenti".

Nei due giorni della Terza conferenza nazionale, oggi e domani al
Centro congressi Cavour di Roma, partecipano oltre cento delegate e
delegati delle principali aziende di call center. Ad aprire
l'appuntamento la relazione del segretario nazionale del
sindacato, Alessandro Genovesi, seguito dagli interventi in
programma del presidente di Asstel-Confindustria, Stefano Parisi,
del presidente di Assocontact-Confindustria, Sergio Abramo, e del
segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.

I lavori della prima giornata saranno chiusi dal segretario
generale di Slc-Cgil, Emilio Miceli. I lavori proseguiranno poi in
forma seminariale con gruppi di studio dedicati al mercato del
lavoro (coordina Claudio Treves, responsabile del dipartimento
politiche attive della Cgil nazionale), allo stress da
lavoro-correlato (coordina Luisa Benedettini, componente della
commissione del ministero del Lavoro), al tema della privacy e del
controllo a distanza (coordina Carmen La Macchia, docente
universitaria). La seconda giornata sarà dedicata al dibattito
interno e alle prossime iniziative di Slc-Cgil e sarà conclusa dal
segretario confederale della Cgil, Fabrizio Solari.

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