Lo streaming free di Amazon non convince i broker

Ubs valuta che i nuovi investimenti in contenuti, diritti, distribuzione e tecnologia rischiano di ridurre margini operativi dell’azienda: “Troppo elevate le stime di Wall Street per il secondo trimestre 2011”

Pubblicato il 02 Mar 2011

Ubs declassa Amazon.com a un rating neutrale, riducendo il
prezzo-obiettivo del titolo da 195 a 180 dollari: colpa del
servizio di streaming di film gratuito che la Internet company ha
annunciato la scorsa settimana per i clienti che si abbonano
all'offerta Prime. Diversi broker ritengono infatti che lo
streaming gratuito possa esercitare ulteriore pressione sui margini
di profitto già sottili dell’azienda americana.

Le azioni di Amazon hanno avuto un andamento altalenante da quando,
a fine gennaio, il colosso delle vendite online ha rilasciato i
risultati finanziari del suo quarto trimestre (che già
evidenziavano una riduzione del margine di guadagno): il titolo ha
perso l’8% nei giorni immediatamente successivi per poi risalire
questo mese sopra i 190 dollari.

La scorsa settimana, Amazon ha annunciato che offrirà streaming
gratis di film agli abbonati del servizio Prime, che costa 79
dollari l’anno e in cambio garantisce consegna della merce senza
spese aggiuntive in 2-3 giorni. La dotcom ha detto di avere in
catalogo oltre 5000 pellicole e di essere pronta ad aggiungerne
presto altre. L’iniziativa è stata letta come un affondo contro
Netflix, la nota società dei video online che ha messo
l’acceleratore sulla sua crescita con l’offerta di un
abbonamento per vedere i film in streaming (su un catalogo di
20.000 titoli) che costa 7,99 dollari al mese.

Pur pensando che Amazon "continuerà a dominare" il
commercio elettronico, l’analista Brian Pitz di Ubs ha detto ai
suoi clienti che i maggiori investimenti nei diritti
cinematografici e nell’infrastruttura probabilmente aumenteranno
la pressione sui margini operativi di Amazon. “Il margine è già
un nodo critico a causa dei costanti investimenti in It e magazzini
per le merci", scrive Pitz. "Ora probabilmente Amazon
dovrà investire anche in acquisto di contenuti, accordi per la
distribuzione e tecnologia”. L’analista di Ubs ritiene
addirittura che le stime di Wall Street per il secondo semestre
2011 di Amazon possano essere troppo elevate, perché non tengono
conto delle problematiche aperte dal servizio di streaming
gratuito.

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