LO STUDIO

Enterprise content management sulla nuvola, il 2016 sarà l’anno del boom

Secondo Ovum i vendor si focalizzeranno sull’offerta di singole soluzioni ad alto valore mentre le imprese abbracceranno il cloud. Si potenziano anche le strategie di security e compliance

Pubblicato il 04 Dic 2015

Patrizia Licata

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Il mercato Ecm (Enterprise content management) è entrato in una fase di rapida evoluzione: i grandi vendor stanno segmentando il loro vasto portafoglio di prodotti in soluzioni più piccole, più facilmente gestibili, promuovendo prodotti specilistici e di alta qualità, mentre per le imprese contano sempre di più elementi come l’analisi e la sicurezza dei contenuti e l’attenzione alle esigenze di compliance e governance. Trend ancora più rilevante, aumenta la diffusione dell’Ecm in the cloud, dove l’impatto di tutti i fenomeni descritti sarà ancora maggiore. Ecco come si presenterà nel 2016 il mercato dell’Enterprise content management secondo l’ultima ricerca di Ovum.

Cinque i fattori chiave da tenere d’occhio l’anno prossimo perché destinati a trasformare radicalmente il settore: i grandi vendor adotteranno un approccio focalizzato sulle singole soluzioni; emergeranno nuove opportunità per l’Ecm in the cloud; l’analytics dei contenuti sarà impiegata su vasta scala per capire come i contenuti sono usati e quale valore hanno per l’organizzazione; aumenterà l’importanza delle strategie di compliance e governance; saranno potenziati gli strumenti per la sicurezza dei contenuti.

“Siccome i vendor Ecm si stanno spostando verso un approccio focalizzato sulle soluzioni, le organizzazioni possono ora controllare in prima persona la costruzione dei loro sistemi Ecm, scegliendo tra un’ampia gamma di prodotti, sia di grandi vendor che di fornitori più piccoli e specializzati”, commenta Sue Clarke, Senior Analyst of Information Management di Ovum e autrice dello studio.

Ciò aiuterà le imprese anche ad affrontare con successo la più grande sfida del momento: erogare i contenuti in modo sicuro verso un’ampia gamma di device mobili, visto che i dipendenti sono ormai collegati su una molteplicità di terminali dai quali lavorano anche in mobilità e che usano sia per scopi personali che di business. “L’uso crescente di device mobili rende più difficile monitorare che cosa fanno i dipendenti con i contenuti aziendali”, osserva la Clarke. “Per questo è importante che le aziende adottino gli strumenti più idonei per controllare che cosa i loro dipendenti possono fare con i contenuti”.

Quanto al cloud, per Ovum potrebbe diventare uno dei modelli di deployment anche per l’Ecm: visto che sempre più aziende sono pronte a mettere un numero crescente di contenuti nella “nuvola”, la società di ricerche si aspetta di vedere un forte incremento dell’adozione anche dell’Ecm nel cloud.

Per la Clarke, il cloud offre grandi opportunità alle organizzazioni che vogliono ampliare i loro progetti Ecm e che ora possono prendere in considerazione, per cominciare, “l’implementazione delle funzionalità di sincronizzazione e condivisione dei file enterprise per offrire ai dipendenti uno strumento per condividere e collaborare sui contenuti”.

Un recente sondaggio di Ovum ha rilevato che molte imprese hanno già implementato qualche forma di Ecm in the cloud e il 69% intende implementare questa soluzione (su cloud pubblica) nei prossimi tre anni. Ciò suggerisce che un numero rilevante di organizzazioni adotterà in qualche forma l’Ecm in the cloud nel 2016.

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