L'OSSERVATORIO

Gdpr, il 17% degli investimenti in cloud è sull’intelligence del dato

I dati dell’osservatorio Polimi: a sei mesi dall’entrata in vigore del regolamento europeo le aziende si attrezzano per le nuove norme. Alessandro Piva: “Un’impresa su due in Italia utilizza applicativi sulla nuvola, con un incremento del 36% rispetto al 2016”

Pubblicato il 20 Nov 2017

cloud

Il 17% della spesa in Public & Hybrid Cloud in Italia, per circa 160 milioni di euro, è a supporto dell’intelligence del dato. E’ uno dei principali riflessi sul mercato italiano dell’imminente entrata a regime del Gdpr, la general data protection regulation che dovrà essere applicata da tutti i paesi Ue a partire dal 28 maggio 2018. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service della School of management del Politecnico di Milano, giunto alla settima edizione, presentati questa mattina nel corso dell’evento “Cloud Transformation e GDPR: come farsi trovare pronti”: un’analisi dettagliata dei principali trend in atto a livello nazionale ed internazionale, oltre che un’analisi delle opportunità per imprese e Pubbliche amministrazioni.

Dal report emerge come la domanda di servizi a metà tra Cloud pubblico e privato, quindi l’Hybrid Cloud, cresca a livello internazionale, con le soluzioni Cloud-based che giocano un ruolo sempre più essenziale nel monitoraggio delle applicazioni, nella difesa da potenziali Data Breach e Cyber Attack e nella garanzia della Business Continuity. Lo studio analizza i principali impatti del Gdpr sull’utilizzo di servizi Cloud, cercando di comprendere quali sono i passi che le aziende sono chiamate a fare per adeguarsi alle nuove misure.

Nello specifico del mercato italiano, l’evoluzione del contesto, dei servizi disponibili e l’avvio di percorsi di abilitazione ad hoc all’interno delle aziende negli ultimi 12 mesi ha portato ad un maggiore avvicinamento ai temi di Automation e Convergenza, Virtual Private Cloud e Public & Hybrid Cloud. Questi tre settori, secondo i dati dell’osservatorio, hanno fatto registrare una crescita del +10% (Automation e Convergenza, per un totale di 480 milioni di €), +16% (Virtual private Cloud, 520 milioni) e +24% (Public e Hybrid Cloud, 978 milioni), per un mercato che complessivamente si è avvicinato ai 2 miliardi di € (+18%).

“Quest’anno dalla ricerca è emerso che le Pmi si confermano in forte crescita nell’utilizzare applicativi in Cloud, infatti si è registrato un incremento del 36% rispetto al 2016: una media impresa su due, ormai, adotta almeno una soluzione in Cloud – afferma Alessandro Piva, direttore dell’Osservatorio Questo è un segnale importante di apertura e fiducia nei confronti del Cloud che permette a queste aziende di accedere a tecnologie anche sofisticate allo stato dell’arte che altrimenti avrebbero per loro dei costi proibitivi”.

La composizione del mercato Cloud tra 2016 e 2017 non ha avuto importanti mutamenti essendo ancora legata in gran parte ai servizi di Software as a Service e Infrastructure as a Service (rispettivamente per il 46% e 42%) mentre la quota del Platform as a Service rimane limitata, sebbene in crescita dal 10 al 12%. Da una survey realizzata all’interno di un campione di 163 grandi imprese, emerge come il ricorso al Cloud sia dovuto ad un ampliamento del supporto informativo (52% dei rispondenti), all’introduzione di tecnologie innovative (42%), alla sostituzione di sistemi obsoleti (41%) e infine all’informatizzazione di nuove famiglie di processi (30%). Oggi l’88% delle imprese dichiara la necessità di nuove competenze, in particolare per la gestione dell’enterprise architecture (52%), la collaborazione con il business (47%), il security management (38%), la relazione con il fornitore (36%), la gestione agile dei progetti (18%) e, in misura minore, il portfolio management (3%).

“Nel processo di Digital Transformation, gli operatori di telecomunicazioni stanno aiutando le aziende e la PA a diventare più efficaci e competitive in un mercato in continua evoluzione – sottolinea Francesco Barletta, Head of Ict, Partnerships & Market Development di Wind Tre Grazie alle soluzioni innovative di smart working e di enterprise mobility, che hanno nella connettività ultrabroadband e nel cloud il loro cuore pulsante, gli operatori supportano, infatti, le imprese che intraprendono percorsi di Ict Transformation, per rendere più efficienti i processi produttivi, innovare i modelli di business e migliorare il work-life balance dei dipendenti. In questo contesto, Wind Tre Business, in particolare, si conferma come player strategico, grazie alle competenze delle sue persone, alle sue infrastrutture di ultima generazione e alle partnership con player di primo piano e con startup innovative”.

Quanto al contesto internazionale, i nuovi trend relativi all’adozione di servizi innovativi in Cloud possono essere suddivisi in 6 macro-categorie: Intelligence del dato, Servizi per lo sviluppo, Ambienti ibridi, Mega Piattaforme, Industry Cloud e Security. Per quanto riguarda l’Intelligence del dato, il Cloud – secondo l’osservatorio – si sta imponendo come principale modello di delivery per servizi in campo Analytics, IoT, Machine Learning, Artificial Intelligence e all’interno dei Servizi per sviluppo, il focus è rivolto principalmente alle applicazioni Mobile, alla semplificazione dello sviluppo DevOps e alla development automation.

Cresce inoltre la domanda di ambienti “ibridi” da parte delle aziende utenti grazie ad una maturazione dell’offerta per l’integrazione multi-cloud, componente fondamentale per la Digital transformation, e stanno emergendo anche “Mega-Piattaforme” di “everything-as-a-service”, ad esempio tramite l’utilizzo dei marketplace per la creazione di ecosistemi.

L’industry Cloud sta evolvendo i servizi SaaS da una logica “one-size-fits-all” ad una verticalizzazione di settore soprattutto focalizzata su manufacturing e finance. Infine, il tema Security desta preoccupazioni per la perdita di controllo derivante dall’utilizzo dei servizi Cloud, a tal punto che il 40% delle aziende che non utilizza questo tipo di tecnologie non le reputa una scelta percorribile proprio a causa delle problematiche di sicurezza. Il mercato sta però compiendo passi da gigante in questa direzione, potenziando l’offerta di sicurezza in Cloud con il fine di garantire difesa da potenziali Data Breach e Cyber Attack e, più in generale, assicurare la Business Continuity.

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