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Servizi Cloud e Telco: prospettive e opportunità per imprese di ogni dimensione

Come sfruttare al meglio le potenzialità dei servizi e la scalabilità del Cloud grazie agli asset, alla capillarità e alla flessibilità del mondo delle telecomunicazioni. Le proposte e le soluzioni Vodafone Business

Pubblicato il 29 Mar 2021

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I più avanzati scenari della digital transformation, quelli che non possono prescindere dal Cloud, vedono sempre più le telco giocare un ruolo di primo piano al fianco delle imprese. Che si tratti di Pmi o di realtà di grandi dimensioni, infatti, la collaborazione con operatori che possono contare su una presenza capillare sul territorio e su una conoscenza approfondita delle sue caratteristiche – oltre che su infrastrutture che sono per loro natura vicine e spesso complementari al mondo Cloud – è in grado di creare un valore aggiunto unico. A questo aspetto, già di per sé decisivo, si aggiunge anche una presenza forte delle telco nel campo della security, abilitata dal fatto che gli operatori di telecomunicazioni si trovano già per il loro core business a gestire e orchestrare reti e servizi mission critical.

In altre parole, il ruolo delle telco si va a collocare in una posizione al centro di una rete di servizi propri e di soluzioni offerte da terze parti specializzate, con un know-how che le mette in condizione di mettere le proprie competenze a disposizione delle imprese in una logica win-win, che porta alla modernizzazione del Paese e delle sue realtà imprenditoriali. Sposare questo approccio vuol dire per le aziende aumentare la propria competitività sul mercato anche in un momento in cui gli investimenti in innovazione tecnologica, ricerca e sviluppo sono incentivati dal governo nel quadro della strategia per l’uscita dalla crisi causata dall’emergenza Covid-19, sia in termini di tecnologie sia in termini di competenze.

Imprese, Cloud e Infrastructure As A Service: lo scenario

Gli obiettivi dell’Infrastructure As A Service per le aziende sono essenzialmente tre:

  • La riduzione dei costi
  • Una maggiore agilità e velocità nell’accedere a nuove risorse in a seconda delle necessità
  • La trasformazione del business abilitata proprio dal Cloud e dalle tecnologie digitali

Al centro di questo nuovo scenario ci sono i dati, che diventano sempre più “mobili”, ai quali si accede sempre più spesso da luoghi diversi e non protetti dalle “mura” fisiche o digitali dei confini delle sedi aziendali, e che non vengono più conservati in un luogo. Le aziende si rendono conto, d’altra parte, che spostare i dati o le applicazioni aziendali non è semplice, e spesso è anche un’operazione molto costosa. Uno dei rischi di muoversi autonomamente nel campo del Cloud è quello di spendere più del necessario, con il rischio di perdere il controllo di ciò che accade nella propria rete aziendale, e di rendere i processi più complicati con una distribuzione dei budget che rischia di sfuggire di mano.

L’IaaS offre proprio una soluzione a questi problemi, contribuendo a portare chiarezza e massima visibilità su ciò che accade nella rete aziendale, utilizzando al meglio le opportunità offerte dal multicloud e garantendo nel contempo il massimo della sicurezza. L’azienda avrà così visibilità su dove sono i propri dati e su chi li conserva, rafforzando la sicurezza nel caso dei sistemi Cloud pubblici e mantenendo direttamente l’accesso alle proprie informazioni.

Questo approccio consentirà inoltre alle aziende di mantenere e curare i propri sistemi legacy esistenti, integrandoli nel modo più virtuoso e conveniente con il Cloud.

I quattro vantaggi di Vodafone Business Cloud

Uno dei vantaggi principali per chi decida di scegliere Vodafone Business è quello di poter contare su una collaborazione end to end, che spazia dalle infrastrutture di rete fisse e mobili alla sicurezza informatica, dalle infrastrutture IT alle soluzioni di business. Poggiando quindi su due pilastri: l’Infrastructure As A Service e data security.

Questo campo d’azione a tutto tondo consente alle aziende – e qui entra in campo il secondo vantaggio – di poter contare su offerte pensate su misura per le singole esigenze, dalla progettazione alla delivery all’assurance, in cui la trasformazione dell’IT è accompagnata da una linea di business e da processi dedicati. Il fatto poi che Vodafone Business abbia scelto un approccio Open garantisce alle aziende già vincolate all’utilizzo di alcune tecnologie, di mercato ma anche open source, sul fatto che queste possano essere integrate, orchestrate e gestite dall’operatore. Infine, il quarto elemento da tenere in considerazione è che l’offerta messa in campo da Vodafone Business può contare su un valore aggiunto importante, quello del “footprint” globale dell’azienda, che conta su un network ampio e distribuito di data center e offerte Cloud su scala internazionale.

L’approccio di Vodafone Business comprende una vasta gamma di managed services, pensati per ridurre i costi e i rischi in fase di migrazione, consolidare la gestione operativa dell’IT e garantire livelli di servizi coerenti con le esigenze di business, grazie anche a un competence center in grado di disegnare soluzioni end-to-end integrate con le architetture esistenti e basate sulle reali necessità. Un’attività di consulenza specialistica per la migrazione delle infrastrutture da soluzioni legacy ad ambienti virtualizzati di nuova generazione, che comprendono attività di consulenza specialistica anche nel supporto alla configurazione e adozione della migliore soluzione a seconda del business.

Accompagnare i clienti passo dopo passo

Per consentire ai propri clienti di cogliere appieno le opportunità del Cloud, Vodafone Business utilizza un approccio che le consente di accompagnarli a prescindere dal punto della transizione in cui si trovano. Questo è possibile grazie a un lavoro di consulenza, alla fornitura di servizi che aiutano un passaggio il più rapido e meno rischioso possibile, con la costruzione di soluzioni per lo sviluppo di ambienti Cloud e applicazioni il più possibile su misura rispetto alle necessità e, infine, con l’aiuto a gestire al meglio i servizi per ottimizzarne i risultati. Vodafone Business, lo ricordiamo, è presente con una piattaforma cloud infrastructure-agnostic, basata su una rete di data center green di ultima generazione, completamente integrati al backbone della rete.

Un’offerta flessibile

I servizi Infrastructure as a Service di Vodafone Business poggiano sia su ambienti virtuali sia su risorse fisiche. Del primo gruppo fa parte l’offerta di virtual data center, e proprio in questo ambito Vodafone ha in essere partnership di altissimo livello con Oracle, Sap/Hana e IBM, per avere un’offerta sempre aggiornata in termini di tecnologie, flessibilità e compliance normativa grazie a un’ampia gamma di certificazioni. Del secondo fanno parte i servizi di colocation, quindi il servizio di housing, insieme o in alternativa a rack allestiti, e l’hosting, in cui viene messa a disposizione del cliente un’infrastruttura hardware interamente dedicata in termini di computing, storage, network e security. Idealmente al centro tra le risorse fisiche e quelle virtuali c’è il private cloud, per garantire alle applicazioni business critical dei clienti risorse dedicate ed elevate perfomance in base ai diversi workload da gestire. Inoltre, per consentire a questi applicativi la massima interoperabilità coi sistemi del mondo public e facendo leva sui propri asset di rete, Vodafone garantisce ai clienti un approccio hybrid. Il valore del cloud di Vodafone risiede anche nelle partnership a livello globale con i principali player OTT come Microsoft (di cui Vodafone è anche Cloud Solution Provider), Amazon AWS, Google e IBM per offrire ai clienti soluzioni multi-cloud.

Senza data protection non può esserci migrazione al Cloud

Il tema della protezione dei dati, oltre a quello della qualità delle infrastrutture dei servizi, è uno dei nodi centrali del passaggio al Cloud. Senza avere garanzie che i dati aziendali siano al sicuro anche in Cloud, infatti, nessuna azienda, a prescindere dalle dimensioni, potrebbe mai decidere di affrontare la transizione.

Ma come avviene un data breach? Questa problematica può verificarsi a causa di malfunzionamenti dell’hardware o del software, di problemi all’alimentazione elettrica, di malware o virus informatici, o di attacchi esterni, ma anche di problemi legati alla sicurezza fisica dei locali IT e dell’errata implementazione dei sistemi di backup. Quando si verifica questo genere di inconvenienti, è prioritario per l’azienda garantire la continuità dei servizi, nel pieno rispetto delle norme europee che regolano il settore, quelle sancite dal Gdpr (General data protection regulation) ma anche – eventualmente – di quelle che in settori specifici devono essere garantite agli enti di revisione.

Le soluzioni Vodafone Business per la data protection

Vodafone Business mette la protezione dei dati al centro della strategia Cloud, con il vantaggio di poter fare tesoro dell’esperienza e del know-how accumulati nella propria attività di operatore in un campo di infrastrutture critiche come quello delle telecomunicazioni, dove la sicurezza è un presupposto per ogni genere di servizio.

Tutto parte dall’esigenza di rendere sempre disponibili i dati ai clienti, a partire dalla business continuity, assicurata dalla configurazione di un’architettura distribuita, usata in Active-Active mode su due siti geograficamente distinti per l’erogazione contemporanea dei servizi. Strettamente legato a questo aspetto c’è, poi, quello del disaster recovery, che viene assicurato dalla replica dei dati e dalla disponibilità di un sito distinto da cui erogare i propri servizi in caso “fault” o “incident”, quindi di malfunzionamenti o problemi dovuti a cause esterne. Con Vodafone Business Cloud sono garantiti, infine, anche l’archiviazione, che consente di identificare e spostare i dati inattivi dagli ambienti di produzione a sistemi di archiviazione a lungo termine, e il backup, ovvero la copia di dati e sistemi aziendali in modo che sia possibile ripristinarli in caso di perdita o di malfunzionamenti.

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Antonello Salerno

Professionista dal 2000, dopo la laurea in Filologia italiana e il biennio 1998-2000 all'Ifg di Urbino. Ho iniziato a Italia Radio (gruppo Espresso-La Repubblica). Poi a ilNuovo.it, tra i primi quotidiani online nati in Italia, e a seguire da caposervizio in un'agenzia di stampa romana. Dopo 10 anni da ufficio stampa istituzionale sono tornato a scrivere, su CorCom, nel 2013. Mi muovo su tutti i campi dell'economia digitale, con un occhio di riguardo per cybersecurity, copyright-pirateria online e industria 4.0.

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