CYBERSECURITY

Dati sanitari digitali: violazioni per 40 milioni di americani nel 2019

La ricerca di PreciseSecurity: complessivamente sono 189 milioni i cittadini Usa vittime della diffusione di informazioni riservate sulla propria salute. Su questo terreno gli hacker sono sempre più attivi

Pubblicato il 17 Gen 2020

Antonio Dini

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Esposti, copiati, persi, rubati. Il destino dei dati sanitari digitali negli Usa è quello di finire sistematicamente in pasto agli hacker e a ladri di record medicali. Secondo quanto ha raccolto PreciseSecurity, solo nel 2019 ben 40 milioni di cittadini Usa hanno visto le loro informazioni esposte a violazioni digitali. E non è stato l’anno peggiore.

Il record negativo di questa singolare classifica sulla sicurezza va al 2015, quando sono stati trafugate le informazioni medicali di 113,2 milioni di americani (in totale negli Usa vivono 327,2 milioni di persone, secondo il censimento del 2018). Nel 2009 meno di 150 mila persone sono state colpite. Si sale a 2,8 milioni nel 2012, 5,1 milioni nel 2017, 5,9 milioni nel 2010, 7 milioni nel 2013, 13,1 milioni nel 2011, 14 milioni nel 2018, 16,6 milioni nel 2016, 17,4 milioni nel 2014. In totale, 189 milioni di persone coinvolte, cioè virtualmente il 59% della popolazione (se non si calcolano ovviamente i doppioni).

Le violazioni di dati sanitari possono inoltre essere molto costose, considerando che si portano dietro spesso anche numeri di carte di credito, indirizzi email, numeri della social security, informazioni sul lavoro, storia clinica e altre informazioni che di solito contribuiscono alla realizzazione (e al buon fine) di frodi e di furti di identità.

Anche il numero dei soggetti coinvolti nelle violazioni di questo genere sta aumentando: secondo lo studio negli Usa si è arrivati a 429 aziende pubbliche e private coinvolte nel 2019, che erano 314 nel 2014 e 268 nel 2015. Nel 2009 erano state coinvolte “solo” 18 tra agenzie pubbliche e private.

Tra le ragioni delle violazioni dei dati il 59% è opera di azioni di hacking, con il phishing come una delle principali armi utilizzate dagli hacker.

Secondo gli esperti di cybersecurity analizzando le informazioni disponibili su tutte le violazioni di dati negli Usa, risulta essere evidente come il settore medicale sia quello più esposto e più vulnerabile. Se questa tendenza continua, sostiene lo studio, è prevedibile un aumento del 10-15% nel numero di soggetti rispetto al 2019.

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