LE NORME

Droni, via libera al regolamento Ue: ecco le novità

La Commissione e l’Easa (Agenzia europea per la sicurezza aerea) danno l’ok agli Implementing Acts: stop distinzione tra velivoli professionali e non. A fare la differenza sarà la tipologia di operazione. In cantiere un bollino CE per certificare la sicurezza

Pubblicato il 01 Mar 2019

eye-scab-drone-170906115020

La Ue dà il via libera al regolamento Ue sui droni. Gli Implementing Acts, ovvero le regole dettagliate del testo hanno ricevuto l’ok della Commissione e di Easa (Agenzia europea per la sicurezza aerea ), di cui fa parte anche l’Enac.
Lo ha annunciato la Commissione Ue tramite un tweet.

“I progressi compiuti all’interno di una quadro lavorativo Ue per garantire che i droni in Europa siano sicuri, e sostenibili – oggi voto positivo della Commissione in Easa in seno alla Commissione sulle future regole di funzionamento dei droni”, si legge sul social.

La novità del regolamento riguarda il fatto che non ci sarà più distinzione tra i droni professionali e ludici: a fare la differenza la tipologia di operazioni per le quali vengono usate: Open, Specific e Certified.

La categoria Open

Questa presenta il livello di rischio più basso e comprende tre sottocategorie: per operazioni di volo sopra le persone , vicino alle persone e lontano dalle persone. In tutti e tre i casi si vola in Vlos, cioè sempre a vista; la quota massima di volo consentita è 120 m, mentre la massa del drone non può superare i 25 kg. Le nuove normative imporranno un particolare marchio CE per le Open Category. La marchiatura CE stabilisce la categoria dei droni e, quindi, come potranno essere usati.

WHITEPAPER
Cosa si può chiedere a ChatGPT? Scarica la guida 2023: consigli per l’uso, esempi ed opinioni
NFT
Realtà virtuale

La categoria Specific

Nella categoria Specific i droni possono volare anche in Bvlos, quindi al di fuori del campo visivo del pilota: per questa categopria non sono previsti liiti di massa e si fa riferimento a tutte le oprazioni che non riebntrano nella categpria Open. Le certificazioni richieste per far volare il proprio drone dipenderanno dal livello di rischio della specifica missione: spetta a Easa insieme alle agenzie anzionali definire gli standard per consentire una più rapida approvazione per chi vola nei limiti fissati.

La categoria Certified

Qui rientrano i droni che trasportano persone o merci pericolose, e le operazioni con droni che volano sopra assembramenti di persone. In questo caso sono richieste varie certificazioni: per l’aeromobile, l’operatore e il pilota.

Ora la palla passa al Consiglio e del Parlamento Europeo che dovranno dare l’ok definitivo. La pubblicazione delle regole in Gazzetta Ufficiale Europea è prevista entro giugno, con entrata in vigore prevista 20 giorni dopo la pubblicazione. Le norme diventeranno applicabili in tutti gli stati membri ad un anno esatto dall’entrata in vigore (2020). Dopo un periodo di transizione di due anni che seguirà l’entrata in vigore, chi vorrà operare con un drone in Italia non dovrà più seguire il vecchio regolamento di Enac, ma fare riferimento alla legge Ue.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Argomenti trattati

Approfondimenti

D
droni
E
enac
R
regolamento europeo

Articolo 1 di 4