SCENARI

5G, Di Maio: “Il Governo avrà cura degli investimenti delle telco”

Il ministro dello Sviluppo economico: “Puntiamo a velocizzare lo sviluppo della nuova tecnologia”. E sulla blockchain: “Sarà riconosciuta legalmente nell’ordinamento dello Stato e utilizzata contro la contraffazione”. Spazio all’Intelligenza artificiale, “ma servono regole etiche per la Comunità europea”

Pubblicato il 23 Nov 2018

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Le telco italiane hanno fatto “un grande investimento” nell’asta 5G, e il governo a riguardo avrà “cura e rispetto”. Lo ha detto il vicepremier Luigi di Maio intervenendo al Samsung Business Summit in corso a Milano, ricordando che “l’asta del 5G è partita da una base di 2 miliardi ed è arrivata a 6,5 miliardi di euro”.

“Tante aziende private – ha detto Di Maio – hanno fatto grandi investimenti e faremo in modo che il processo del 5G e quindi dello sviluppo di questa tecnologia possa essere favorito in tempi celeri e veloci”. Ci potrà essere un nuovo boom “se investiremo nelle autostrade del futuro: il 5g e la banda ultralarga”.

Anche la blockchain è stata al centro della scena dell’intervento di Di Maio: non solo come tecnologia riconosciuta dall’ordinamento italiano, ma anche come pilastro del Made in Italy. È questa la prospettiva evocata dal ministro dello Sviluppo economico: “Lo voglio dire qui che l’Italia è la patria non solo delle imprese ma anche dell’innovazione: la blockchain entrerà nell’ordinamento dello Stato grazie al suo riconoscimento legale”, ha spiegato Di Maio, aggiungendo che “per far capire cos’è la blockchain dobbiamo applicarla: la useremo nel Made in Italy, a partire per esempio dall’agroalimentare, per combattere la contraffazione”. Di Maio si era già espresso sulla tecnologia a ottobre, durante la riunione della European Blockchain Partnership (intesa di 21 Paesi membri dell’Unione a cui l’Italia ha aderito in extremis) a Bruxelles. A margine dell’evento, il titolare del Mise aveva auspicato una costruzione della piattaforma europea ispirata a principi di apertura, trasparenza e inclusività rispetto a tutti gli attori potenzialmente interessati.

Continuando a parlare di innovazione digitale al Samsung Business Summit, il ministro ha chiamato in causa anche l’intelligenza artificiale, sottolineando che il governo ha chiesto regole etiche sull’intelligenza artificiale alla Comunità Europea, indirizzi che non vengano solo da esperti ma anche da parte dei singoli parlamenti. “Tutti pensano che con l’AI si perderanno posti di lavoro, ma serviranno uomini per sviluppare, progettare e aggiornare le macchine”, ha continuato Di Maio, precisando che si tratta di innovazioni che rispettano la prima promessa del programma elettorale e che rientreranno nel decreto semplificazioni. “Presto riunirò al Mise il tavolo sulle Pmi previsto dal testo unico del 2011: servirà per migliorare la legge di bilancio e il decreto semplificazione. Nei primi giorni di dicembre il decreto sarà legge ed eliminerà decine e decine di leggi inutili per gli imprenditori italiani”.

Sul fronte 5G è intervenuto in mattinata Marco Bellezza, consigliere giuridico per le comunicazioni e l’innovazione digitale del Mise, che parlando al Forum dei giovani di Confcommercio ha ribadito l’interesse del Governo a favorire la velocità del processo che porterà allo sviluppo delle nuove reti “su tutto il territorio italiano”, evitando il bis di errori fatti in passato – come sulla banda ultralarga – che hanno portato gli operatori a concentrarsi sulle aree ad alta redditività.

Le dichiarazioni di Di Maio fanno sponda sulla visione di Roberto Viola, Direttore generale della DG Connect della Commissione Ue. Il mese scorso Viola, intervenendo all’EY Digital Summit, aveva parlato di una leadership europea in ambito blockchain con una spinta sulle piattaforme che fanno leva sul modello fintech nel campo della sanità, dei trasporti, dell’energia, evidenziando anche l’importanza dello sviluppo delle soluzioni di AI: “Di intelligenza artificiale si parla da 30 anni, ma ciò che ora la rende utilizzabile è l’uso dei dati. Ecco perché abbiamo deciso di investire nei supercalcolatori, destinando 500 milioni di euro per il prossimo biennio e proponendo di prevedere ulteriori tre miliardi di risorse”.

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