IL PROGETTO

6G, Nokia a capo del progetto europeo di ricerca Hexa-X

La società finlandese guida l’iniziativa finanziata dal programma Horizon 2020. Obiettivo: unire tutti gli stakeholder per progettare scenari, architettura, tecnologie fondamentali e casi d’uso della nuova generazione mobile

Pubblicato il 07 Dic 2020

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L’Europa guarda già alla prossima generazione di reti wireless. Sotto la leadership della finlandese Nokia, prende infatti forma il progetto Hexa-X, l’iniziativa di punta della Commissione europea per la ricerca che guiderà verso la tecnologia 6G. Gli obiettivi dell’iniziativa includono la creazione di scenari e casi d’uso unici del 6G, lo sviluppo di tecnologie 6G fondamentali e la definizione di una nuova architettura per un fabric intelligente che integri i principali abilitatori della tecnologia 6G.

Dai fornitori di rete agli istituti di ricerca

Il progetto Hexa-X ha ricevuto finanziamenti dalla Commissione Europea nell’ambito del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Ue, un passo significativo che mira a riunire le principali parti interessate del settore nell’assunzione di un ruolo guida nel progresso del 6G. Proprio gli stakeholder rappresentano infatti l’intera catena del valore delle future soluzioni di connettività: dai fornitori di rete a quelli di servizi di comunicazione, sino ai verticali, i fornitori di tecnologia, nonché i più importanti istituti di ricerca sulle comunicazioni europee.
Con Nokia in testa, il progetto Hexa-X mira a connettere i mondi fisico, digitale e umano, saldamente ancorati alla futura tecnologia wireless e alla ricerca di un’architettura ad hoc. Le tecnologie wireless sono fondamentali per la società e l’economia di oggi e la loro importanza continuerà ad aumentare costantemente con il 5G e la sua evoluzione, abilitando nuovi ecosistemi e servizi.

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L’esperienza di Nokia

Nokia è stata in prima linea nella commercializzazione di ogni generazione di tecnologia wireless, dalla prima chiamata Gsm alle reti 4G più performanti, sino alle velocità 5G più veloci al mondo. Nokia Bell Labs, il ramo di ricerca industriale di Nokia, è stato il pioniere di molte delle innovazioni tecnologiche fondamentali che vengono utilizzate per sviluppare gli standard 5G.
Basandosi su questa forte eredità, Nokia sta guidando la ricerca congiunta 6G e il processo di pre-standardizzazione, mentre Nokia Bell Labs sta già ricercando le tecnologie fondamentali che comprenderanno il 6G. Nokia prevede che i sistemi 6G verranno lanciati in commercio entro il 2030, seguendo il tipico ciclo di dieci anni tra le generazioni.

“Anche se c’è ancora molta innovazione nel 5G con il rilascio di nuovi standard, stiamo già esplorando il 6G nel nostro laboratorio di ricerca – afferma Peter Vetter, Head of access and devices research di Nokia Bell Labs -. Nell’era 6G vedremo applicazioni che non solo connetteranno gli esseri umani con le macchine, ma collegheranno anche gli esseri umani con il mondo digitale. Una connessione così sicura e privata può essere utilizzata per l’assistenza sanitaria preventiva o anche per creare una rete 6G con un sesto senso che comprenda intuitivamente le nostre intenzioni, rendendo le nostre interazioni con il mondo fisico più efficaci e anticipando i nostri bisogni, migliorando così la nostra produttività “.

Sei sfide di ricerca

Nokia Bell Labs, insieme al consorzio Hexa-X, ha identificato sei sfide di ricerca che devono essere affrontate per gettare le basi tecniche per i sistemi wireless 6G: connettere l’intelligenza (le tecnologie Ai-Machine learning devono essere uno strumento vitale e affidabile per migliorare significativamente l’efficienza e l’esperienza, al servizio degli esseri umani); rete di reti (aggregare più tipi di risorse per creare un ecosistema digitale che cresce sempre più capace, intelligente ed eterogeneo, creando alla fine un’unica rete di reti); sostenibilità (infrastruttura digitale ottimizzata dal punto di vista energetico per una ridotta impronta ambientale globale delle Ict); copertura globale del servizio (soluzioni efficienti e convenienti per la copertura del servizio, connettendo luoghi remoti); esperienza estrema (bitrate estremi, latenze estremamente basse, capacità apparentemente infinita e localizzazione di precisione); affidabilità (garantire la riservatezza e l’integrità delle comunicazioni e dei dati, la resilienza operativa e la sicurezza).
Il progetto Hexa-X inizierà il primo gennaio 2021, con una durata prevista di due anni e mezzo.

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