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La pubblicità alla prova Coronavirus: meno social più giornali

Secondo Gartner gli investimenti sono destinati a cambiare profondamente. Il taglio dei budget sarà pesante ma ci sono settori che dovranno investire di più. Riflettori su sanità, assicurazioni, grande distribuzione e turismo

Pubblicato il 17 Apr 2020

A. S.

Advertising

L’emergenza coronavirus sta chiamando a un cambiamento radicale l’advertising di una serie di settori, come l’industria dei media, i produttori di servizi essenziali, il mondo della farmaceutica e della cura della salute, le assicurazioni, la grande distribuzione, le catene di ristoranti e i servizi di consegna, che stanno gradualmente riformulando i propri messaggi per fornire informazioni importanti ai consumatori che sono direttamente coinvolti dal diffondersi della pandemia. E’ quanto emerge da un recente studio di Gartner, “How to Advertise in Uncertain Times: Lessons from Covid-19”, secondo cui si sta verificando un importante taglio dei budget destinati alla pubblicità.  

“Le aziende del settore – spiega Andrew Frank, vice president analyst della società di ricerche  – dovranno utilizzare più annunci sui media locali per promuovere servizi di consegna sicuri e ‘contactless’, ovunque sia possibile, e contemporaneamente aiutare a combattere la disinformazione. Questi business che hanno messaggi importanti da veicolare – prosegue – dovranno privilegiare fonti di informazione più affidabili come i notiziari nazionali, e usare estrema cautela nell’utilizzare i social media per evitare di essere associati con altri player che veicolano informazioni distorte”.

Il 76% dei marketing leader – evidenzia la survey effettuata su un campione di 360 inserzionisti il 27 marzo – si aspetta una diminuzione dei budget per il marketing dovuta all’emergenza coronavirus. Una precedente rilevazione sempre durante il mese di marzo aveva evidenziato l’aspettativa di un taglio dei budget: il 45% del campione aveva evidenziato il rinvio di campagne già programmate, il 34% aveva deciso di modificarne la parte creativa e il 26% aveva già cancellato alcuni acquisti già pianificati.

“I tagli agli investimenti pubblicitari sui media stanno iniziando a colpire pesantemente il mercato – prosegue Frank – in una dinamica probabilmente destinata a peggiorare nel corso del secondo trimestre 2020. I player del settore devono iniziare ad attrezzarsi per gestire i budget e le strategie di advertising durante questo periodo di crisi”. 

Ma l’impatto non sarà uguale in tutti i comparti. “Mentre gli effetti dell’emergenza Covid-19 sono sentiti su scala globale, le conseguenze sul business variano da settore a settore – sottolinea Eric Schmitt, senior director analyst di Gartner Marketing practice – alcuni, come i viaggi e l’hospitality, sono stati costretti a sospendere tutte le operazioni commerciali. Altri, come i produttori di beni essenziali, stanno affrontando dei picchi nella domanda, mentre per altri ancora gli effetti non sono ancora chiari e si vedranno soltanto con il trascorrere del tempo”.

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