IL CONTRATTO

AI per le traduzioni in tempo reale, l’Europarlamento sceglie il Made in Italy

La nuova tecnologia preserva la sensibilità umana verso le sfumature del linguaggio incomprensibili alle macchine. Translated alla guida di un consorzio formato da Fondazione Bruno Kessler e PerVoice, azienda controllata da Almawave

Pubblicato il 04 Ago 2020

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Tecnologia Made in Italy per le traduzioni in tempo reale del Parlamento Europeo. Un consorzio di aziende italiane è stato selezionato per trascrivere e tradurre automaticamente i dibattiti, coprendo le 24 lingue ufficiali utilizzate dall’istituzione. La nuova tecnologia si pone l’obiettivo di riconoscere il parlato, tradurlo in tempo reale e consentire di visualizzare i dialoghi in forma scritta, facilitando la comunicazione tra i membri e rendendo trasparenti le discussioni a tutti i cittadini dell’Uu, incluse le persone sorde o con forti disabilità uditiva.

Il consorzio è guidato da Translated, società di traduzione che ha aperto la strada all’uso dell’intelligenza artificiale, ed è composto da Fondazione Bruno Kessler (FBK) e PerVoice, azienda di tecnologie di Automatic Speech Recognition, controllata da Almawave, società del Gruppo Almaviva.

Durante le sessioni del parlamento, l’audio dei parlamentari verrà trascritto e tradotto in tempo reale, e reso accessibile su applicazioni web, mobile o qualsiasi device sviluppato da terze parti. Questo sarà il primo sistema di traduzione automatica a mantenere l’essere umano nel processo: i traduttori professionisti possono correggere le traduzioni mentre queste vengono prodotte e il modello apprende e si adatta in meno di un secondo, consentendo di migliorare la qualità progressivamente, mentre le sessioni parlamentari vanno avanti.

La soluzione sviluppata per il Parlamento Europeo non è una semplice concatenazione delle tecnologie di Riconoscimento Vocale e Machine Translation, ma un nuovo sistema completamente integrato in cui gli algoritmi apprendono costantemente, evitando così la propagazione delle imperfezioni. Questo approccio aiuterà a fornire traduzioni molto più contestualizzate, consentendo di migliorare la qualità dell’output durante i dibattiti parlamentari.

“Da oltre 20 anni l’innovazione è la forza trainante di PerVoice, con forti investimenti in ricerca e sviluppo per far evolvere le nostre applicazioni Asr – spiega Paolo Paravento, ceo di PerVoice – Essere stati selezionati dal Parlamento Europeo significa per noi aver dimostrato le elevate prestazioni delle nostre tecnologie, abbattendo le barriere linguistiche e consentendo la comunicazione tra le persone in tempo reale”.

Entro i prossimi 12 mesi, il consorzio italiano rilascerà un prototipo che sarà testato dal Parlamento Europeo insieme a un massimo di altre due soluzioni selezionate secondo le regole del bando di gara. Lo strumento meglio performante sarà confermato per i successivi due anni.

“Siamo orgogliosi di essere stati scelti dal Parlamento Europeo e grati per l’opportunità di portare avanti la nostra missione: aprire l’opportunità della lingua a tutti – evidenzia il co-fondatore e ceo di Translated Marco Trombetti – Tutti gli strumenti sviluppati da Translated negli anni sono stati basati sulla convinzione che la creatività umana sia preziosa e che il software debba essere progettato per sbloccarla. Vogliamo fare un ulteriore passo in questa direzione, consentendo ai traduttori professionisti di aggiungere alla trascrizione e alla traduzione di un discorso quelle sfumature che solo un orecchio umano può cogliere”.

Immaginata da decenni, la tecnologia di traduzione vocale è ora abbastanza sviluppata per essere messa in pratica: è in tempo reale, solida e indipendente dalla lingua e supporta tutti gli idiomi dell’Ue, tutte le voci, il parlato spontaneo e formale e tutti i settori.

Almawave sta scommettendo molto su questo tipo di tecnologie, come evidenziato dalla ceo Valeria Sandei in un’intervista rilasciata a CorCom.

“Le tecnologie di Natural Language processing testuali e vocali sono ormai pervasive nella vita di tutti i giorni.  Pensiamo ai dispositivi mobili che permettono di interagire, facendo domande in linguaggio naturale e ricercando contenuti di varia natura, per arrivare ai vari ambiti di comando e controllo che permettono di attivare funzioni ed eseguire task soltanto utilizzando la voce – puntualizzava Sandei – Queste tecnologie sono ormai sempre più determinanti per disegnare nuovi modelli di interazione che le aziende possano mettere in campo per migliorare l’experience dei loro clienti, rendere più efficiente la struttura produttiva e disegnare un progressivo “lift to digital”  efficace. Queste piattaforme, che prevedono componenti di interazione vocale o testuale in linguaggio naturale, consentono all’utente di esprimersi come nelle conversazioni di tutti i giorni e necessitano dunque di una grande capacità di interpretazione contestualizzata del contenuto e del dialogo”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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