L'ANALISI

Amazon punta alla pubblicità digitale. Un business che vale più del cloud

Il gruppo di Jeff Bezos è pronto a sfidare le regine dell’advertising Google e Facebook. Secondo gli analisti di Piper Jaffray, entro il 2021 per l’azienda il giro d’affari delle ads raggiungerà i 16 miliardi di dollari

Pubblicato il 14 Ago 2018

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Amazon può fare seriamente concorrenza a Google e Facebook sul mercato della pubblicità online: il colosso fondato da Jeff Bezos ha un asso nella manica che vale molto più del commercio elettronico e delcloud computing gestito tramite Amazon Web Services (AWS), dicono gli analisti di Piper Jaffray, ovvero la vendita di ads collegate con i prodotti consumer dei grandi gruppi retail.

“Riteniamo che, entro il 2021, l’utile operativo legato all’advertising supererà quello di AWS“, ha scritto l’analista di Piper Jaffray, Michael Olson, in una nota riportata da Cnbc. L’advertising varrà infatti per Amazon 16 miliardi di dollari fra tre anni, contro i 15 miliardi di AWS. Attualmente il cloud è il più potente motore di crescita per il gruppo americano, ma Olsen definisce l’attività legata alla pubblicità un driver ancora più “massiccio” di redditività per il prossimo futuro.

Olsen calcola che già oggi Amazon abbia più del 50% di share di mercato nella product search, mentre nell’ad business le vendite sono cresciute del 72% solo nel secondo trimestre.

Essere il più grande motore di ricerca per i prodotti commerciali comporta un enorme vantaggio e Amazon sta cominciando a sfruttarlo”, scrive Olson. Secondo l’analista, infatti, la stessa sopravvivenza dell’industria retail dipende dalla capacità di trasferirsi sui canali digitali e sulle piattaforme che vendono direttamente al consumatore e Amazon potrebbe catturare la fetta più consistente dei budget pubblicitari nella categoria “trade promotion/merchandising“.

Attualmente AWS domina il mercato del cloud, mentre Google e Microsoft inseguono. Sull’advertising, invece, sono Google e Facebook a farla da padrone. Amazon, tuttavia, sta rosicchiando quote alle rivali: a gennaio Cnbc riportava che il colosso di Jeff Bezos stava trattando con grandi gruppi del segmento consumer per pubblicizzarli sui suoi altoparlanti smart Echo con assistente Alexa. Amazon, secondo le fonti del sito americano, avrebbe sondato la disponibilità dei potenziali partner a pagare di più per comparire in posizione più alta nelle ricerche condotte su Echo, un po’ come gli inserzionisti fanno per le ricerche sul motore di Google.

Piper Jaffray ha un giudizio overweight sul titolo Amazon e Olsen ha indicato un target di prezzo di 2.100 dollari che implica un apprezzamento del titolo del 10%. Finora nel 2018 il prezzo delle azioni Amazon è cresciuto del 58%.

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