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At&t riorganizza Warner Media: tagli in vista?

Il riassetto prevede l’unione delle reti e le attività di intrattenimento. Si parte con l’assunzione dell’ex presidente di Nbc Entertainment Robert Greenblatt alla presidenza della nuova divisione WarnerEntertainment. Al timone di WarnerMedia News e Sport Jeff Zucker, il numero uno della Cnn.

Pubblicato il 05 Mar 2019

F. Me

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At&t lancia la riorganizzazione di Warner Media unendo le sue reti e le attività di intrattenimento. Una mossa significativa, la prima da quando At&t ha finalizzato l’acquisizione di Time Warner, e che potrebbe tradursi in una significativa riduzione del personale. La riorganizzazione parte con l’assunzione dell’ex presidente di Nbc Entertainment Robert Greenblatt, nominato presidente della nuova divisione WarnerEntertainment. Presidente di WarnerMedia News e Sport è Jeff Zucker, il numero uno della Cnn.

La riorganizzazione di At&t prevede che Hbo confluisca nella divisione a cui fanno capo altri reti tv, quali Tnt e Tbs, e sotto la guida di Greenblatt. L’informazione e lo sport confluiranno in un’altra divisione, quella guidata da Zucker. Gli studios Warner Bros, con l’amministratore delegato Kevin Tsujihara, vedrà la nascita di nuove attività orientate ai bambini e ai ragazzi. ”Questo è il giusto management per posizionare strategicamente il nostro portafoglio di brand, talenti e proprietà intellettuale per la crescita futura” spiega Stankey. Hbo e le altri reti televisive di Time Warner hanno operato finora con un elevato grado di autonomia, ma secondo At&t la loro unione consente di raggiungere un ”approccio più coordinato per la programmazione originale” della società.

La scorsa setttimana il semaforo verde alla fusione AT&T-Time Warner. Un “via libera” che avrà un doppio impatto: rappresenta un knockout al Governo Trump che aveva boicottato il merger da 85 miliardi di dollari, ma anche una spinta alla riconfigurazione dell’industria dei media. Una Corte d’appello – la United States Court of Appeals del District of Columbia – ha infatti rigettato il ricorso del Dipartimento di Giustizia del governo Usa secondo cui il merger avrebbe ridotto competitività e aumentato i prezzi per l’utente finale.

“Le obiezioni del governo secondo cui la Corte distrettuale aveva frainteso e applicato erroneamente i principi economici non sono convincenti”, si legge nelle note dei giudici antitrust che in questo modo rifiutano le tesi portate avanti da Trump sulla scia delle sue critiche all’operato della Cnn, accusata di produrre fake news anti governative. Non solo: ma sostengono le argomentazioni della società secondo cui la fusione si rende necssaria per sostenere la competizione con concorrenti come Netflix, ma anche Amazon, Google, Facebook, Disney.

Il merger, che stabilisce un’integrazione tra piattaforme di distribuzione e produzione dei contenuti, si trova già in fase avanzata. AT&T – peraltro già proprietaria di DirectTv – può ora procedere con il suo piano per trasformare WarnerMedia in un’azienda di streaming video che comprenderà Turner, HBO e Warner Bros.

Non basta: secondo gli osservatori la sentenza farà da apripista a una nuova ondata di servizi di streaming video che cercano di combattere Netflix.

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