L'INIZIATIVA

Augmented Analytics a portata di Pmi, iGenius lancia Crystal con Google Cloud e Tim

L’advisor virtuale supera i gap di competenze tecniche grazie all’interrogazione dei dati attraverso la voce. I vantaggi dell’Intelligenza artificiale estesi a imprese medie e piccole, istituzioni finanziarie e grandi aziende manifatturiere

Pubblicato il 22 Lug 2021

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Si chiama Crystal ed è l’advisor virtuale per la data intelligence destinato a Pmi, istituzioni finanziarie e aziende manifatturiere. Lo firma la startup milanese iGenius in partership con Google Cloud e Tim.

Utilizzando l’infrastruttura e le funzionalità di Google Cloud messe a disposizione da Tim tramite Noovle la cloud factory del Gruppo – oltre all’intelligenza artificiale proprietaria di iGenius, la startup milanese (riconosciuta da Gartner Cool Vendor 2021 e menzionata nella Market Guide for Augmented Analytics Tools 2021) punta a spingere le applicazioni pratiche dell’intelligenza artificiale oltre i muri dei laboratori di innovazione, concretizzando l’idea di intelligenza aumentata, la sinergia tra le persone e l’intelligenza artificiale.

Accesso ai dati esteso a tutte le imprese

La sfida di iGenius è l’ampliamento dell’accesso ai dati business oltre i confini dei team tecnici, assicurando che anche i team con una ridotta alfabetizzazione dei dati data literacy, la capacità di parlare “la lingua dei dati” – possano ottenere le risposte che necessitano per prendere decisioni migliori, più velocemente, su base quotidiana. “I database aziendali e gli strumenti di business intelligence contengono le informazioni necessarie per prendere le decisioni migliori” – si legge in una nota – ma non tutti i team hanno accesso a tali strumenti, o la formazione necessaria per interpretare i dati in essi contenuti.

Via all’interazione conversazionale

“Uno degli aspetti più dirompenti dell’intelligenza artificiale è l’interazione conversazionale tramite il linguaggio naturale tra le persone e la tecnologia – dice Uljan Sharka, Ceo e Founder di iGenius –. Nel mondo ci sono più di tre miliardi di lavoratori di cui soltanto una piccolissima percentuale beneficia della digitalizzazione. Facendo leva sulla scalabilità globale di Google Cloud e sull’innovazione del nostro virtual advisor per la data intelligence, per la prima volta possiamo estendere l’accesso ai dati business al 100% delle persone in azienda, colmando il gap di competenze tecniche”.

Se sulle medie e grandi imprese “è facile immaginare l’impatto e quantificare l’incremento di efficienza – spiega Sharka – il nostro advisor virtuale potrà aiutare anche i piccoli imprenditori perché non richiede particolari investimenti di integrazione”.

Con un semplice collegamento ai dati del sistema di pagamenti e della fatturazione elettronica, l’advisor è in grado  fornire consigli che spaziano dalle preferenze dei clienti, ai prodotti più venduti, a informazioni chiave sulla performance del business. “Collegando altri database o strumenti come il Crm – dice Sharka – i casi d’uso possono diventare ancora più interessanti”.

Accelerazione digitale per le aziende

“L’advisor virtuale di iGenius basato su Google Cloud rende più semplice la fruizione dei dati che diventano così consultabili anche da chi non possiede competenze tecniche specifiche – Fabio Fregi, Country Manager Italy di Google Cloud -. Grazie all’intelligenza artificiale conversazionale è possibile infatti interrogare i dati utilizzando la voce, semplificando notevolmente il processo. In questo senso, non solo l’IA consente di colmare il divario tra i team tecnici e quelli meno esperti sui dati, ma anche di ridurre la distanza tra le aziende più grandi, con accesso a risorse tecniche importanti, e quelle più piccole. Siamo felici di collaborare con iGenius a questo progetto che facilita un vero e proprio cambiamento culturale all’interno delle realtà aziendali e favorisce un’accelerazione nel loro processo di digitalizzazione”.

Più semplice il modo di fare impresa

“Siamo lieti di collaborare con iGenius, realtà all’avanguardia in un settore centrale e innovativo come quello dell’intelligenza artificiale, per offrire soluzioni avanzate – dice Carlo d’Asaro Biondo, Ceo di Noovle –. Il nostro contributo consiste nel semplificare l’utilizzo dei dati, aumentando così la competitività di imprese e Pubblica amministrazione in un mercato sempre più digitalizzato. L’AI applicata al cloud, attraverso strumenti intuitivi come quelli di iGenius, favorisce l’elaborazione dei dati e accelera la trasformazione digitale. Grazie alle nostre piattaforme e alle competenze nel cloud vogliamo rendere ancora più semplice il modo di fare impresa, ottimizzando i processi interni e di vendita e favorendo la diffusione della cultura digitale su tutti i livelli”.

Soluzioni cloud native per imprese e PA

“La collaborazione sul mercato con startup innovative come iGenius ha l’obiettivo di individuare i migliori strumenti per favorire la digitalizzazione delle imprese e delle pubbliche amministrazioni, tramite l’arricchimento del portafoglio di soluzioni “beyond connectivity” del Gruppo – spiega Stefano Siragusa, Chief Revenue Officer di Tim -. In questo senso, perseguiremo tutte le opportunità di aprirci all’ecosistema, con un approccio che valorizzi la partnership con Google Cloud e le competenze e infrastrutture di cloud computing che abbiamo affidato a Noovle, per portare ai clienti soluzioni cloud native, agili da adottare e che supportino la ripresa e l’innovazione dei processi nel tessuto produttivo italiano, in coerenza con le opportunità che il Pnrr mette a disposizione del Paese”.

E’ tempo di data literacy

Secondo Gartner, entro il 2023 la data literacy diventerà una risorsa evidente e necessaria per le aziende. I consumatori sono abituati a “parlare la lingua dei dati” quotidianamente nella propria sfera personale (dalla lettura degli strumenti di personal fitness ai servizi di comparazione delle offerte assicurative).

Nella vita quotidiana, gli utenti usano app basate su tecnologie complesse ma con un’interfaccia semplice da usare, che le rende accessibili: non sono necessarie competenze ingegneristiche per gestire la domotica della propria casa tramite Google Assistant.

“Lo stesso approccio in azienda sarebbe dirompente – dice Sharka – perché trasferirebbe nell’ambiente di lavoro un’esperienza che gli utenti già conoscono e alla quale sono abituati, semplificando l’interazione con i dati”.

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