SCENARI

Colleghi sempre meno “umani”, si apre l’era dei digital co-worker

Secondo Idc, entro il 2021, l’interazione uomo-macchina aumenterà del 35% nel 30% delle principali imprese mondiali: al centro le soluzioni di intelligenza artificiale, robotica, realtà aumentata e virtuale

Pubblicato il 27 Gen 2020

D. A.

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Nell’era della trasformazione digitale i modelli di lavoro tradizionali si stanno rivelando poco agili, adattabili e scalabili. L’uomo è infatti destinato a operare sempre più spesso fianco a fianco con “colleghi digitali”, e ciò gli consentirà di concentrarsi su attività di maggior valore. Il futuro del lavoro guarderà all’automazione per gestire pratiche ricorrenti e ridondanti, ma anche per affrontare crescenti complessità e rischi. Soprattutto, porterà l’uomo a distinguersi dalle macchine investendo su nuovi valori e competenze come l’immaginazione, la creatività e l’empatia. Ciò richiederà ambienti di lavoro, strutture organizzative e metriche completamente nuove. È Idc a sottolinearlo, citando i risultati di un nuovo studio secondo il quale entro il 2021 il contributo dei “digital coworker” – i colleghi digitali appunto – aumenterà del 35%. Questo perché molte attività saranno automatizzate e migliorate dalle tecnologie di ultima generazione, tra cui soluzioni di intelligenza artificiale, robotica, realtà aumentata e virtuale e intelligent process automation.

Il cambiamento per le imprese Global 2000

Entro il 2024, il 30% delle più importanti aziende mondiali – le cosiddette Global 2000 – farà affidamento su un ecosistema virtuale – sicuro, intelligente, altamente integrato e collaborativo – che consentirà loro di funzionare come un’organizzazione senza confini fisici. Due terzi dei dipendenti delle Global 2000 si sposteranno da ruoli e processi statici e da una cultura gerarchica a team dinamici, multidisciplinari e riconfigurabili, centrati su obiettivi e risultati.

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Questo cambiamento nel paradigma organizzativo offrirà ai dipendenti un portafoglio di attività maggiormente diversificato, più opportunità di crescita personale, ma anche maggiori requisiti in materia di apprendimento continuo. Anche le tecniche di gestione dovranno evolvere, ciò significando la trasformazione delle risorse umane, poiché i processi sottostanti, l’allocazione dei talenti e le metriche di misurazione dovranno adattarsi al nuovo paradigma.

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