IL REPORT

Digital transformation, l’Energy italiano segna il passo

Secondo i risultati di uno studio a firma Appian-NetConsulting l’adozione di applicazioni innovative resta confinata in singoli dipartimenti o ambiti di business definiti. Solo il 3% delle imprese utilizza sistemi di AI a 360 gradi

Pubblicato il 18 Feb 2020

L. O.

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Digital transformation, c’è spazio di crescita per le soluzioni di Automazione 4.0 nell’Energy & Utility in Italia. L’adozione di applicazioni innovative, se esistente, rimane confinata in singoli dipartimenti o ambiti di business ben definiti, con poche installazioni largamente diffuse in più aree aziendali, evidenziando un panorama IT scarsamente integrato.

Emerge dal report per Appian realizzato da NetConsulting Cube, secondo cui le soluzioni di Intelligent automation – funzionalità di workflow management, robotic process management e intelligenza artificiale – sono implementate a 360 gradi solo nel 3% delle aziende, mentre nel 39% sono adottate limitatamente a specifiche aree aziendali. Il 33% sta sperimentando le nuove applicazioni mentre il 18% non prevede investimenti a riguardo.

Energy, traina l’Internet of Things

In crescita invece del 67% l’adozione di soluzioni di Internet of Things e l’introduzione di algoritmi di machine learning e intelligenza artificiale in grado di analizzare dati di diverso formato e provenienti da svariati fonti – per utilizzo in ambiti disparati, dal trading alla gestione degli impianti.

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Eppure le soluzioni di Intelligent Automation rappresentano una leva di miglioramento in termini di efficienza operativa soprattutto in un mercato, come quello dell’Energy, alla vigilia della fine del mercato tutelato, rinviata al 2020.

I vantaggi dell’Intelligent automation

L’Intelligent Automation si rivela fondamentale in un contesto che risulta caratterizzato da sistemi poco connessi, processi complessi e la presenza di task ripetitivi – come emerso dalle risposte del panel intervistato. Tra le aree più indicate per l’automazione di processi e attività vi sono le Operations, il Customer care, l’IT, seguite da Produzione e Distribuzione e da Amministrazione, Finanza e Controllo. La progettualità oggi è ancora limitata ad alcune aree aziendali. Innumerevoli le potenzialità per l’implementazione di casi d’uso su larga scala che consentano di sfruttare appieno i benefici di un’automazione completa dei processi.

A guidare l’adozione di sistemi di Intelligent Automation vi sono la riduzione dei costi, una migliore gestione operativa degli asset principali, immediatamente seguita dalla necessità di liberare risorse da attività a basso valore aggiunto. Diverse le priorità indicate dai manager intervistati, core, corporate e customer service, quest’ultima storicamente con un maggiore  livello di digitalizzazione, grazie all’alta competitività nel settore.

Ostacoli all’innovazione

Gli ambiti di applicazione si collocano all’interno di un panorama più ampio che i rispondenti identificano nell’accelerazione del processo di innovazione, ostacolato da un’operatività ancora basata su fogli di calcolo che non consente ad esempio di ottenere una vista unificata degli asset e, per quanto riguarda gli ambiti corporate, da sistemi Erp non facilmente adattabili alle rinnovate esigenze – con ampi spazi di miglioramento negli ambiti della gestione dei contratti (54%), dei processi di  procurement (46%), e del billing e fatturazione (39%).

Tra le sfide e gli ostacoli all’adozione dell’Intelligent Automation vi sono, secondo il 42% dei rispondenti, il timore di dover ridisegnare una serie di attività complesse con le nuove tecnologie, seguito dalla resistenza al cambiamento da parte dei dipendenti (39%) e dalla scarsità delle competenze interne necessarie (26%).

Dalla survey emerge che le aziende finora si sono limitate ad introdurre sistemi di robotic process automation senza reingegnerizzare il processo e limitandosi ad ambiti circoscritti senza intraprendere progetti su ampia scala, afferma Rossella Macinante, Practice Leader di NetConsulting Cube: “L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale apre anche a scenari di automazione più complessi, anche se al successo di queste iniziative contribuisce in primo luogo una corretta ridefinizione dei processi in ottica digitale”.

“L’Energy & Utility – dice Silvia Fossati, Area Vice President Southern Europe di Appian – sono due settori importanti per Appian, nei quali stiamo crescendo come presenza a livello italiano ed europeo. Possiamo aiutarli a potenziare le loro applicazioni legacy e ad orchestrare end-to-end i processi chiave del core business, delle operation e del customer service, in tempi contenuti grazie alla nostra piattaforma di automation low-code”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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