IL CASO

E-fattura B2B, Tria: “E’ già un successo, gestiti oltre 8 milioni di documenti”

Il ministro dell’Economia svela i dati a 10 giorni dal debutto e assicura: “Nessun malfunzionamento, l’Agenzia delle Entrate ha messo in campo tutti gli strumenti necessari a monitorare la piattaforma”. Ma la polemica non si placa. L’Associazione nazionale commercialisti denuncia: “Il sistema vìola il Gdpr”. FI e Fratelli d’Italia: “Aumenta il nero”

Pubblicato il 10 Gen 2019

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Un successo. Così il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, definisce la fatturazione elettronica B2B che ha debuttato il 1° gennaio. “Non sono stati riscontrati malfunzionamenti, segnalati peraltro da un’unica associazione di commercialisti e non dall’ordine dei commercialisti – ha spiegato il titolare del Mef al question time alla Camera – sono state poste in essere numerose attività di monitoraggio del sistema per verificarne la tenuta e sonde ad hoc stanno rilevando in via automatica ogni 5-10 minuti eventuali anomalie. Le sonde, ha insistito, “non hanno evidenziato ad oggi alcuna anomalia”.

Durante il suo intervento Tria ha annunciato che il  sistema di fatturazione elettronica ha registrato 8,1 milioni di fatture “con uno scarto del 7,3%”, uno scarto definito fisiologico e molto più basso della percentuale registrata nei primo giorni di funzionamento delle e-fattura verso la PA che era stata del 30%.

Parole, quelle di Tria, supportata anche dal numero uno di Agenzia delle Entrate, Antonino Maggiore in un’intervista al Sole 24 Ore.

“A chi crede che non sapremo utilizzare i milioni di dati che stiamo già ricevendo con la fatturazione elettronica dico che queste informazioni saranno alla base delle nuove analisi di rischio per il contrasto all’evasione – spiega Maggiore –  Le informazioni saranno processate per arrivare a definire degli indici in grado di indirizzare i controlli in modo puntuale. Nessuna pesca a strascico”. Inoltre, “con questi dati potremmo iniziare a lavorare da subito anche alla precompilata Iva”.

Ma non bastano Tria e Maggiore a sedare le polemiche. “Il ministro Tria – ha evidenziato il presidente dell’Associazione nazionale commercialisti, Marco Cuchel – nonostante le prove fattuali del disastro in corso, ha deciso che tutto va bene, che le sonde di rilevazione automatica non riscontrano anomalie, che i sessanta funzionari della task force per le emergenze si annoiano placidamente (allora perché chiamarli?) e che una sola associazione (la nostra) non basta a scuotere l’albero delle certezze per far cadere eventuali frutti guasti. Siamo a dir poco sconcertati da questa che oramai possiamo chiamare una congiura del silenzio tra i vertici nazionali delle categorie (imprese-commercio-ordini), puntualmente contestata dalle realtà territoriali che operano nel quotidiano. Anche nella giornata di oggi, più volte ci sono state segnalate continue interruzioni del servizio”.

L’Anc ha annunciato che continuerà a raccogliere le segnalazioni di coloro i quali sono tuttora in pieno caos e che non riescono a svolgere la propria attività economica con la dovuta serenità”.

Inoltre secondo i commercialisti l’attuale sistema di fatturazione elettronica opera, e opererà, in violazione del Gdpr. Secondo Anc (Associazione nazionale commercialisti), il meccanismo recapitando le fatture ai contribuenti attraverso il sistema di interscambio, archivierà integralmente tutti i file delle fatture elettroniche contenenti informazioni di dettaglio, anche non rilevanti a fini fiscali, sui beni e servizi acquistati.

In rivolta anche il mondo della politica. Dopo aver chiesto le dimissioni di Maggiore FI rilancia, definendo l’obbligo di e-fattura “una scelta scellerata”.

“Giornate nere per le imprese soggette all’obbligo di fatturazione elettronica – dice il senatore di Forza Italia Dario Damiani – Col passare delle ore i problemi gestionali aumentano, nonostante le rassicurazioni dell’Agenzia delle entrate. Tante aziende stanno segnalando nuovi problemi, come la mancata ricezione delle fatture inviate e il rifiuto da parte del sistema di fattura emesse correttamente. Tutto cio’ evidenzia, come avevamo sostenuto noi di Forza Italia opponendoci all’introduzione cosi’ repentina dell’obbligo, la fragilità dell’infrastruttura tecnologica che supporta questa riforma”.

“A farne le spese, in termini di costi sia materiali che immateriali, le imprese, i professionisti, i commercianti, le partite Iva, sull’orlo di una crisi di nervi per l’ennesima tegola che il governo ha deciso di abbattere sulle loro teste pur di finanziare con il presunto gettito di due miliardi qualche mese di assistenza economica a pochi nuclei familiari con il reddito di cittadinanza – aggiunge -. Una scelta scellerata che deprime il lavoro in questo Paese e chi si adopera per crearlo, invece di agevolare la crescita e lo sviluppo”.

Per Giorgia Meloni (FdI) “la fattura elettronica genera caos e aumenta il nero e ogni giorno che passa aumentano i danni per tutta la Nazione. Il Governo non perda altro tempo ed elimini subito l’obbligo di fatturazione elettronica”.

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