LA RICERCA

E-commerce, italiani più consapevoli dopo la “full immersion” del lockdown

I dati dello studio Ipsos: dopo l’emergenza Coronavirus gli italiani passano più tempo a cercare prodotti in rete e a confrontarli. Ma la fase più critica degli acquisti digitali rimane quella della consegna

Pubblicato il 16 Lug 2020

Antonio Dini

E-commerce: pc portatile con carrello virtuale

Dopo il lockdown cosa ne sarà dell’impennata di consumi online? Secondo Ipsos c’è un cambiamento profondo e una crescita che si manterrà nel tempo, ma con la criticità della consegna, che soprattutto nel nostro Paese deve ancora essere risolta.

Secondo l’indagine di Ipsos Strategy 3, la nuova divisione di consulenza strategica per le aziende del Gruppo Ipsos, è possibile tracciare un primo bilancio dell’andamento dello shopping online nel nostro Paese, identificando le tendenze principali per i prossimi mesi. Il periodo di lockdown hanno impresso un’accelerazione senza precedenti alla diffusione dell’e-commerce in Italia. Durante la quarantena lo shopping online è stato adottato da ben tre italiani su quattro, rientrando in breve tempo fra le nuove e più frequenti abitudini della quotidianità del lockdown, preceduto solo dal tempo passato con familiari e amici, sui media o dedicato agli hobby nel tempo libero.

“Il Covid – ha detto David Parma, a capo della Divisione Strategy 3 in Italia – ha avuto un impatto epocale sull’e-commerce italiano, che non ha paragoni negli altri Paesi europei. L’Italia è il Paese in cui la frequenza delle pratiche di shopping online è aumentata di più negli ultimi mesi, segnando addirittura un +31%. Si tratta di un dato quasi doppio rispetto a Francia (+16%) e Regno Unito (+18%), Paesi dove eCommerce in fase più matura hanno avvertito meno il fattore lockdown. Per chi fa business oggi l’eCommerce è passato da nice-to-have a must-have nell’arco di pochi mesi».

Secondo l’indagine svolta da Ipsos, il 37% degli italiani ha intenzione di acquistare online addirittura di più nei prossimi 6-12 mesi. Un’intenzione correlata anche a una generale tendenza verso stili di vita più digitali, confermata dall’abbandono del contante: un italiano su tre dichiara che lo userà meno d’ora in poi, dice Ipsos.

Ma cosa acquisteranno di più gli italiani online? Secondo l’indagine di Ipsos Strategy 3 è attesa un’impennata per gli acquisti di prodotti per l’igiene e la cura della persona e dell’ambiente domestico (44%), diretta conseguenza della maggiore attenzione verso l’igiene maturata durante l’emergenza coronavirus.

Gli italiani ricorreranno sempre di più all’e-commerce anche per l’acquisto di prodotti alimentari (31%) e di medicinali (29%), segno che alcune delle nuove abitudini imposte dal lockdown permarranno anche nella nuova normalità. Infine, è prevista un aumento degli acquisti di vestiti e accessori (44%) e apparecchiature elettroniche (34%), due segnali questi ultimi che secondo Ipsos sono indicativi di un graduale ritorno alla normalità nella tipologia di prodotti acquistati.

“La tendenza che rileviamo nelle nostre indagini internazionali – dice Parma – ci descrive uno shopper più consapevole di quanto spende quando fa acquisti rispetto al periodo pre-covid (60%). Più in particolare, l’emergere di una maggiore coscienza dell’equazione qualità-prezzo sta portando i consumatori a dedicare sempre più tempo alla ricerca di prodotti in rete (45%) e più attenzione a controllare i prezzi negli e-commerce (30%)».

Ma c’è un ma. Il problema principale rimane la consegna, come ha indicato un italiano su due. Inoltre, per il 44% degli italiani che hanno risposto al questionario Ipsos, il problema principale riguarda le tempistiche troppo lunghe, per l’11% addirittura lamenta di non aver ricevuto i prodotti, mentre nel 4% dei casi i prodotti sono arrivati per tempo ma con ammaccature.

“Accanto a quest’area di miglioramento – dice Parma – cresce anche l’importanza della vendita direct to consumer, così come della personalizzazione dei prodotti e dell’utilizzo dei canali social media in ottica sales. Per le aziende sono aumentate esponenzialmente le opportunità di vendita sui canali digitali ma di pari passo si è alzata l’asticella della competizione. I prossimi mesi rappresenteranno una sfida importante per tutti i business”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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