LA VISIONE

Huawei, ecco la nuova strategia: portafoglio sempre più diversificato e 1 miliardo per le connected car

In occasione del Global Analyst Summit 2021, il Chairman Eric Xu ha svelato le nuove linee per il prossimo decennio. L’obiettivo è la resilienza in uno scenario caratterizzato dalle restrizioni commerciali americane

Pubblicato il 13 Apr 2021

Eric Xu, Rotating Chairman di Huawei

L’obiettivo di Huawei è quello di continuare a operare all’interno di uno scenario che prevede la permanenza nella blacklist del Dipartimento del Commercio americano. Il gruppo infatti non nutre eccessive aspettative in un cambio di rotta ora che l’amministrazione è guidata da Joe Biden e non si fa alcuna illusione sulla revoca delle sanzioni a cui è soggetta da ormai un paio d’anni. A dirlo è stato il Rotating Chairman di Huawei, Eric Xu, che nel corso Global Analyst Summit 2021, di scena in questi giorni a Shenzhen ha dichiarato che “la strategia complessiva è di continuare a sopravvivere anche rimanendo nella entity list per un lungo periodo. Non possiamo sviluppare una strategia basandoci su speranze irrealistiche. Sarebbe estremamente difficile per il gruppo”.

Per quanto riguarda l’approvvigionamento di microchip, impattato seriamente delle sanzioni Usa, Xu si è detto “abbastanza fiducioso” che Huawei possa continuare a trovare vie alternative. In quest’ottica, rientrano anche le strategie di diversificazione delle attività, a partire dal cloud computing che nell’esercizio 2020 è la divisione che ha visto la maggiore e più promettente crescita.

La nuova strategia di Huawei in cinque mosse

L’azienda si è posta l’obiettivo di ottimizzare il portafoglio prodotti, proposito che rientra tra le cinque iniziative strategiche programmate per aumentare la sua resilienza. Gli altri quattro pilastri riguardano la massimizzazione del valore del 5G, guidando con il 5.5G l’evoluzione delle comunicazioni mobili, la creazione di una user experience fluida, multiscenario, intelligente e incentrata sull’utente, l’innovazione volta ridurre i consumi di energia e tenere basse le emissioni di carbonio e, infine, il mantenimento della continuità della fornitura.

All’evento, al quale hanno preso parte online oltre 400 ospiti tra analisti finanziari e del settore, e media, Xu ha spiegato che “ristabilire la fiducia nel mercato e ripristinare la collaborazione attraverso la catena di fornitura globale dei semiconduttori è fondamentale per riportare il settore in carreggiata“. Altrimenti, andando avanti, “continueremo a trovarci in un ambiente globale complesso e instabile. La ripresa della pandemia da Covid-19 e l’incertezza geopolitica presenteranno sfide continue per ogni organizzazione, azienda e Paese. Continueremo a innovare e sviluppare la trasformazione digitale coi nostri clienti e partner per portare il digitale a ogni persona, casa e organizzazione per realizzare un mondo completamente connesso e intelligente”.

Ancora più investimenti nel settore della guida autonoma

Xu ha poi sottolineato che Huawei investirà oltre un miliardo di dollari nella ricerca per la guida autonoma e in tecnologie per auto elettriche nel 2021, ponendosi in concorrenza con aziende come Tesla e Xiaomi. L’azienda, da questo punto di vista, ha l’ambizione di aiutare le case automobilistiche a migliorare connettività e intelligenza. Xu, tuttavia, ha anche sottolineato che la società non si spingerà nella produzione di veicoli. Malgrado gruppi rivali abbiano fatto investimenti nel settore, Huawei ha deciso di non produrre automobili essendo, invece, determinata a sviluppare “un driver del futuro”, ovvero tecnologie di guida autonoma. “Questo è il modo migliore per sfruttare la forza di Huawei nella tecnologia delle comunicazioni e di aiutare le case automobilistiche a realizzare auto migliori”, ha affermato Xu. La compagnia sta ora collaborando con Baic Group, che ha sede a Pechino, sullo sviluppo congiunto del suo marchio di auto elettriche premium Arcfox, ma le partnership coinvolgono anche Chongqing Changan Automobile e Guangzhou Automobile Group.

Nel corso dell’evento, Xu Zhijun, vicepresidente del colosso di Shenzhen, ha confermato che il settore automobilistico sarà l’industria più dirompente nel prossimo decennio con la crescita di investimenti in componenti per veicoli intelligenti, in particolare per la guida autonoma. Huawei dunque aumenterà gli sforzi nell’implementazione di tecnologie di guida autonoma, inclusi software e componenti intelligenti per auto, puntando a nuovi punti di crescita tra le restrizioni del governo degli Stati Uniti sulle foniture hi-tech.

Le nove sfide tecnologiche del decennio

William Xu, direttore del board e presidente del Huawei Institute of Strategic Research, ha rimarcato nel suo intervento che “nel prossimo decennio potremo aspettarci molti grandi miglioramenti nella società. Per affrontare al meglio questi impegni, speriamo di unire le forze con diversi settori, università, istituti di ricerca e sviluppatori di applicazioni per affrontare insieme le sfide che l’umanità dovrà affrontare, trovando il modo di rendere le connessioni più forti, l’elaborazione più veloce e l’energia più verde”.

Sono nove, secondo Huawei, le sfide tecnologiche che sarà necessario affrontare nel campo della ricerca:

1) Definire il 5.5G per supportare accuratamente miliardi di connessioni in tutto il mondo.

2) Sviluppare ottiche nanoscopiche per favorire un aumento esponenziale della capacità della fibra.

3) Ottimizzare protocolli di rete per favorire tutte le connessioni.

4) Fornire una potenza di calcolo avanzata e solida.

5) Estrarre e gestire informazioni da enormi quantità di dati per trovare nuove applicazioni dell’intelligenza artificiale in ambito industriale.

6) Superare l’architettura von Neumann per ottenere sistemi di archiviazione 100 volte più densi.

7) Combinare l’elaborazione e il rilevamento dei dati per un’esperienza multimodale iper-realistica.

8) Consentire alle persone di gestire in modo più proattivo la propria salute attraverso l’auto-monitoraggio continuo dei parametri vitali personali.

9) Costruire un “Internet of Energy” intelligente per la generazione, lo stoccaggio e il consumo di elettricità più verde.

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