IL REPORT

Il Covid spinge il digitale, Italia in rimonta di 6 posizioni nell’Indice Desi

Lo rileva il rapporto Censis-Tim, secondo cui i dati registrati durante il lockdown porterebbero il Paese a un notevole balzo in avanti dal 25° posto dello scorso anno. Il 75% della popolazione adulta ha utilizzato Internet con regolarità e quasi 9 milioni di persone hanno usato i servizi innovativi della PA

Pubblicato il 01 Dic 2020

F. Me

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Il Covid accelera i processi di trasformazione digitale dell’Italia. La fotografia è scattata dal report Censis-Centro Studi Tim, in base al quale la maggiore digitalizzazione degli italiani e l’uso più intenso dei servizi digitali registrato durante il lockdown porterebbero l’Italia ad un balzo in avanti di sei posizioni rispetto al 25° posto del Digital Economy and Society Index 2020 – Desi (dati giugno 2019).

Lo studio fa un’analisi articolata sulla digitalizzazione del nostro Paese e sui segnali di cambiamento registrati nell’utilizzo dei servizi digitali con l’insorgere della pandemia. Se nelle classifiche europee pre-Covid l’Italia è ancora indietro soprattutto in relazione al capitale umano legato alla diffusione delle competenze digitali, il quadro inizia a cambiare grazie ad una maggiore consapevolezza delle opportunità offerte dagli strumenti digitali.

Entrando nel dettaglio, durante l’emergenza sanitaria l’Italia ha fatto un significativo salto in avanti nella domanda di digitale, prima in larga misura inespressa e poi diventata forte soprattutto negli ambiti della comunicazione in tempo reale. Il 75% della popolazione adulta ha utilizzato Internet con regolarità e soprattutto la maggioranza degli italiani ha ormai acquisito la consapevolezza che soluzioni digitali e servizi online sono un essenziale supporto in molti ambiti della vita quotidiana.

Nel complesso si può stimare che quasi 43 milioni di persone maggiorenni (e tra queste almeno 3 milioni di nuovi utenti) siano rimaste in contatto con i loro amici e parenti grazie ai sistemi di videochiamata che utilizzano Internet. La maggioranza degli italiani (61%) ritiene che continuerà ad utilizzare tale modalità anche nel prossimo futuro, dato che la full immersion nel digitale favorita dall’emergenza sanitaria e dalle misure restrittive degli spostamenti è coincisa con una diffusa presa d’atto della possibilità di vivere in maniera differente dall’usuale. L’analisi evidenzia che sono inoltre 8,7 milioni gli italiani che hanno utilizzato i servizi digitali della Pubblica amministrazione per la prima volta, e che l’83,5% degli intervistati dichiara di preferire l’erogazione dei servizi al cittadino in modalità sia online sia fisica.

Il traffico per servizi di videocomunicazione è aumentato di circa 8 volte anche grazie a questi nuovi comportamenti digitali. Quasi 9 italiani su 10 hanno potuto continuare a svolgere le loro attività a distanza grazie alla connessione Internet fissa di cui disponevano, nel periodo di confinamento domestico. Più della metà si è collegata a Internet anche con dispositivi mobili.

In questo contesto Tim rinnova il format di Risorgimento Digitale con piattaforme, webinar gratuiti e livelli di apprendimento certificati per assicurare su scala nazionale la massima diffusione delle conoscenze per l’uso degli strumenti digitali. Percorsi certificati per i docenti, per imprese e PA.

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