LA MANOVRA

Il Governo a Mattarella: “Realizzeremo un’Italia all digital”

Palazzo Chigi risponde al Presidente della Repubblica sul ddl Stabilità: “L’obiettivo è pervenire a un Paese deburocratizzato e digitalizzato”. Previsti 45 milioni di euro per lo sviluppo di tecnologie 4.0. Con il ddl Concretezza sprint alla PA innovativa

Pubblicato il 02 Nov 2018

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Un Italia a burocrazia zero e all digital. È questo l’obiettivo che il governo si è dato nel varare la manovra di bilancio. Rispondendo indirettamente al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che invita il governo a mantenere aperto un dialogo con la Ue, in una nota Palazzo Chigi evidenzia: “L’obiettivo di tutto il Governo è pervenire a un’Italia deburocratizzata e digitalizzata, attenta ai bisogni dei cittadini, in un quadro di stabilità finanziaria e di sviluppo sociale ed economico”.

L’esecutivo evidenzia che “l’interlocuzione tra il Governo italiano e la Commissione europea avviene nel contesto di un dialogo proficuo e costante”.

“Come ricordato dal Presidente Mattarella, c’è senz’altro il comune intento di lavorare alla stabilità dei conti pubblici e alla tutela del risparmio – sottolinea Palazzo Chigi – In un periodo caratterizzato da un ciclo economico avverso, il Governo intende rilanciare la crescita e l’occupazione, con una particolare attenzione agli investimenti pubblici, alla creazione di un ambiente normativo e istituzionale favorevole agli investimenti privati e al contrasto della povertà e delle disuguaglianze”.

La manovra, ora al vaglio delle Camere, punta a rilanciare l’Italia 4.0 prevedendo un fondo ad hoc per le tecnologie di Intelligenza Artificiale, Blockchain e Internet of Things e il voucher manager. L’articolo 19 introduce il Fondo queste misure “per perseguire obiettivi di politica economica ed industriale, connessi anche al programma Industria 4.0 nonché per accrescere la competitività e la produttività del sistema economico”. Il Fondo per interventi volti a favorire lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni 4.0 avrà una dotazione di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021.

Previsto poi quello che viene definito  “voucher manager” per le piccole e medie imprese, un contributo fino a 40mila euro per prestazioni consulenziali specialistiche finalizzate a sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale, di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.

Contributo concesso anche alle imprese che sottoscrivono o aderiscono a un contratto di rete, aventi nel programma comune di rete lo sviluppo di processi innovativi in materia di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal “Piano Nazionale Impresa 4.0” e di organizzazione, pianificazione e gestione delle attività, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali, tramite voucher di importo non superiore a 80mila euro.

“Il Fondo è destinato a finanziare – si legge nella bozza – progetti di ricerca e innovazione da realizzare in Italia ad opera di soggetti pubblici e privati, anche esteri, nelle aree strategiche per lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, della Blockchain e dell’Internet of Things, funzionali alla competitività del Paese; sfide competitive per il raggiungimento di specifici obiettivi tecnologici e applicativi; il supporto operativo ed amministrativo”.

La funzione di amministrazione vigilante è attribuita al Ministero dello sviluppo economico. Al Fondo possono affluire, previo versamento all’entrata del bilancio dello Stato per la successiva riassegnazione in spesa, contributi su base volontaria.

Previsto anche il “voucher manager”: “alle piccole e medie imprese – si legge nel testo – è attribuito un contributo a fondo perduto, tramite voucher di importo non superiore a 40.000 euro, e comunque non superiore al 50 per cento dei costi sostenuti a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2018 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2020”. I contributi sono concessi a seguito della sottoscrizione di un apposito contratto di servizio di consulenza tra i soggetti beneficiari e le società o i manager in possesso di adeguati requisiti di qualificazione e iscritti in un apposito elenco.

Sono previste risorse pari a 25 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021. Nello stesso articolo resta invariata la dotazione per il rifinanziamento della Nuova Sabatini (480 milioni in 6 anni) mentre si modificano le risorse a sostegno della Microelettronica: viene istituito “un fondo finalizzato all’erogazione dei contributi alle imprese che partecipano alla realizzazione dell’Importante Progetto di Interesse Comune Europeo (IPCEI) sulla microelettronica, con una dotazione di 50 milioni per il 2019 e 2020 (erano 60 e 80 nella precedente bozza) e 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2024”.

Confermato l’incremento “di 100 milioni di euro per l’anno 2019 e di 50 milioni di euro per l’anno 2020” la dotazione del Fondo per le aree di crisi. Al fine di promuovere gli investimenti in capitale di rischio da parte di operatori professionali, sale la dotazione del “Fondo di sostegno ai Fondi di Venture Capital” con una dotazione di 30 milioni per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021 (erano 15 nella precedente bozza solo per 2019 e 2020) e di 5 milioni per ciascuno degli anni dal 2021 al 2025.

Ma non solo la manovra sarà leva di crescita digitale. Sul fronte PA digitale, il ddl Concretezza disegna infatti la cornice normativa entro cui le amministrazione dovranno muoversi. Il  disegno di legge in particolare prevede  l’istituzione, presso il Dipartimento della funzione pubblica, del “Nucleo delle azioni concrete di miglioramento dell’efficienza amministrativa” (Nucleo della concretezza): la task force avrà una funzione di supporto dell’attività delle pubbliche amministrazioni e Nucleo verificherà l’attuazione delle disposizioni in materia di organizzazione e funzionamento della PA, individuando eventuali azioni correttive.

Novità anche sul fronte del personale. Le PA saranno obbligate  ad elaborare il piano dei fabbisogni del personale, per assicurare il ricambio generazionale e la migliore organizzazione del lavoro. La possibilità di procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato è stabilita nel limite di una spesa pari al 100% di quella relativa al personale di ruolo cessato nell’anno precedente (turn over al 100%); previste deroghe e procedure semplificate per le assunzioni del triennio 2019-2021.

La  misura riguarderà in particola mondo il personale con skill ad alto contenuto tecnologico.

Contestualmente il governo lavora alla governance del digitale. Dopo la nomina di Teresa Alvaro a dg di Agid, nei giorno scorsi è stato nominato il nuovo commissario all’Agenda digitale. Si tratta di Luca Attias, ex responsabile dell’IT della Corte dei Conti. “Sono certo che insieme al Governo contribuira’ a trasformare l’Italia in una #SmartNation in cui il digitale e’ un servizio per i cittadini”, commenta su Twitter, il ministro al Lavoro e Sviluppo economico, Luigi Di Maio.

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