LA CLASSIFICA

Infratel fra le società di Stato con miglior rapporto mon su fatturato

È quanto emerge dal report del centro studi CoMar sulle 32 realtà a controllo pubblico. StMicroelectronics e Sogei svettano nella classifica del miglior rapporto debiti finanziari su fatturato

Pubblicato il 15 Dic 2020

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Infratel, ha in-house del Ministero dello Sviluppo economico, guidata da Marco Bellezza, a sua volta controllata al 100% da Invitalia è fra le società con il migliore rapporto margine operativo netto (mon) mon su fatturato. E StMicroelectronics e Sogei sono fra quelle con il migliore rapporto debiti finanziari su fatturato. È quanto emerge dal Rapporto “Le partecipazioni dello Stato. Analisi dei bilanci delle Società industriali e di servizi” realizzato dal Centro Studi CoMar, che, per la prima volta, ha aggregato le principali voci di conto economico e stato patrimoniale e ne ha esaminato l’andamento nel triennio 2017-2019.

Sono 32 le Società industriali e di servizi controllate dallo Stato, attraverso il Ministero Economia e Finanze o, indirettamente, con la Cassa Depositi e Prestiti. A fine 2019, il fatturato aggregato ammonta a 241, 4 miliardi di euro, gli utili hanno superato i 26,8 miliardi, gli investimenti sono vicini ai 35 miliardi e i dipendenti sono 471.284. Nota negativa, i debiti finanziari: oltre i 156,3 miliardi.

Le società in questione sono parte delle 6.310 Società pubbliche e operano in settori strategici come l’energia, la meccanica, l’aerospazio, la telematica, i trasporti e l’ambiente, esprimendo valore aggiunto ed innovazione, spesso in posizione di leadership a livello mondiale. E avranno un ruolo fondamentale – evidenzia il centro studi CoMar -nel rilancio dell’economia Italiana, gravemente colpita dalla pandemia: sulle prime dieci aziende per fatturato, cinque sono a controllo statale (e tutte le prime tre); e, calcolando tutte le imprese con più di 250 addetti, le 32 Società partecipate dallo Stato rappresentano quasi un quarto dei ricavi totali ed il 10% degli occupati.

Il Rapporto conferma la loro rilevanza anche con il focus sulle 11 società quotate: al 30 novembre, la loro capitalizzazione era di 168,4 miliardi, equivalenti al 28,1% dei 598 miliardi del valore di tutta la Borsa, con le sue 371 Società quotate complessive.

In dettaglio, considerando i bilanci 2017, 2018, 2019 delle 32 Società industriali e di servizi partecipate dallo Stato, dal Rapporto emerge un rallentamento della crescita nell’ultimo biennio.

Il fatturato complessivo è stato di 241,4 miliardi di euro, sostanzialmente stabile (- 636,9 milioni di euro, lo 0,26%) rispetto ai 242,1 del 2018 ma in aumento di 13,6 miliardi, il 6%, sui 227,8 del 2017. Considerando i singoli settori di attività nel 2019, oltre i tre quarti (77,7%) è realizzato nell’energia, seguito dall’11,8% della meccanica, dal 7,9% nei trasporti e telecomunicazioni, con quote di poco superiori all’1% per editoria, spettacolo, sport e per l’ict o dello 0,003% per ambiente e territorio o per servizi alla PA. Riguardo al margine operativo netto ammonta a 26,8 miliardi di euro, anche in questo caso sostanzialmente stabile (- 88,2 milioni di euro, lo 0,28%) rispetto ai 26,9 del 2018 ma in deciso aumento, di 5,2 miliardi, il 24,06%, sui 21,6 del 2017. L’andamento dei suddetti valori ha determinato il rapporto tra margine operativo netto e fatturato, che tra il 2018 ed il 2019 resta fermo all’11,1%, comunque in significativo progresso sul 9,5% del 2017.

I debiti finanziari, tra il 2018 e il 2019, sono aumentati del 12,2%, crescendo di 17 miliardi; e di oltre 26 miliardi sul 2017, per un + 20,2% nel triennio. Il rapporto tra debiti finanziari e fatturato è stato del 64,8% nel 2019, ormai stabilmente superiore al 55%.

Gli addetti tra 2018 e 2019 sono fermi sui 471.000; ma in crescita di oltre 13.600 unità (+ 3%) sui 457.000 del 2017. Il fatturato per dipendente è stato di 512mila euro nel 2019, piatto sui 514mila del 2018 ed in aumento sui 498mila del 2017.

Riguardo alle società quotate per tre di esse, lo Stato (considerando anche Cdp) ha una partecipazione superiore al 50%: Enav (53,3%), Fincantieri (71,3%), Poste Italiane (64,3%). Le partecipazioni minori si hanno per Enel (23,6%; con il 60% rappresentato da fondi d’investimento, fondi pensione, assicurazioni; ed il 16% costituito da 800.000 singoli risparmiatori), Terna (29,8%; con il 53,1% agli istituzionali ed il 17,1% al retail), Eni (30,2%; con il 50,2% di fondi ed il 18,5% composto da 270.000 investitori individuali), Leonardo (30,2%; con oltre il 51% di istituzionali, di cui il 90% esteri; e più del 17% small). Alle 11 Società quotate, si devono aggiungere 2 Società con strumenti finanziari quotati: Ferrovie dello Stato Italiane e Rai.

Per quanto riguarda le classifiche delle singole aziende, pur considerando la diversità dei rispettivi settori di appartenenza, con riferimento ai bilanci 2019, le società con il migliore rapporto “mon su fatturato” sono Snam, Terna, Infratel, Italgas, Ipzs, quelle con il migliore rapporto “fatturato per dipendente” risultano Gse, Eni, Studiare Sviluppo, Enel, Snam e infine quelle con il migliore rapporto “debiti finanziari su fatturato” sono Sport e Salute, Ipzs, Sogei, Gse, STMicrolectronics.

Le 32 Società industriali e di servizi controllate dal Mef (direttamente o indirettamente, tramite Cdp)

Ansaldo Energia, Arexpo, Consip, Enav, Enel, Eni, Eur, Fincantieri, Gse, Ferrovie dello Stato Italiane, Infratel, Istituto Poligrafico Zecca dello Stato, Italgas, Leonardo, Luce Cinecittà, Mefop, Open Fiber, PagoPa, Poste Italiane, Rai, Ram, Saipem, Snam, Sia, Sogei, Sogesid, Sogin, Sose, Sport e Salute, STMicroelectronics, Studiare Sviluppo, Terna.

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Le Società quotate

Enav, Enel, Eni, Fincantieri, Leonardo, Italgas, Poste Italiane, Saipem, Snam, STMicroelectronics, Tern

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