TECNOLOGIA 4.0

Intelligenza artificiale a prova di privacy, il 19 febbraio la strategia Ue

L’annuncio della Commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager: “Bisogna rafforzare le regole sulla tutela dei dati e capire se il Gdpr sia adeguato a rispondere alle sfide”. In arrivo anche un libro bianco

Pubblicato il 28 Gen 2020

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Regole più stringenti per tutelare i cittadini europei nell’era dell’intelligenza artificiale. Dopo la nota congiunta della vicepresidente della Commissione Ue Vera Jourova e del commissario per la Giustizia e i consumatori Didier Reynders circa la necessità di di proteggere la riservatezza dei cittadini, oggi la commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager annuncia che a breve sarà pubblicato un libro bianco.

Il 19 febbraio pubblicheremo un libro bianco sull’intelligenza artificiale e una strategia sulla protezione dei dati, per rassicurare i cittadini sulla privacy e per puntare all’eccellenza con lo sviluppo di competenze tecnologiche adeguate”, ha spiegato Vestager, intervenendo alla commissione Affari legali del Parlamento Ue. “Il libro bianco sarà accompagnato da una relazione sulla sicurezza e le responsabilità nell’intelligenza artificiale”, ha puntualizzato.

Vestager ha evidenziato che la Ue già possiede normative adeguate sulla privacy – il riferimento è al Gdpr – ma che “adesso bisogna capire se queste siano adeguate anche per l’AI” e sia “necessario definire standard più elevati per il riconoscimento facciale”. Bisogna poi valutare adeguatamente i livelli di rischio delle app basate sull’AI nei diversi settori: “un app per la musica ha un livello di rischio assai diverso rispetto a una che riconosce i tumori, ad esempio”, ha detto.

La nota congiunta Jourova-Reynders

Più tutela dei dati nell’era del 5G e dell’AI. In una nota congiunta, la vicepresidente della Commissione Ue Vera Jourova e il commissario per la Giustizia e i consumatori Didier Reynders evidenziano la necessità di proteggere la riservatezza dei cittadini in vista delle sfide che l’era 4.0 ci pone davanti.

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“Con la promozione della rete 5G e l’utilizzo delle tecnologie di Intelligenza Artificiale e l’Internet of Things, saranno diffusi dati personali in abbondanza e se ne farà un potenziale uso che probabilmente non possiamo immaginare – si legge nella nota diffusa in vista della Giornata europea per la Privacy  – Le nuove tecnologie offrono incredibili opportunità, ma in alcuni casi dimostrano che sono necessarie regole rigorose per affrontare chiari rischi. In Europa sappiamo che regole di protezione dei dati forti non sono un lusso, ma una necessità. Siamo diventati un punto di riferimento globale per le norme rigorose di cui ci siamo dotati”.

Il riferimento è al Gdpr: a 20 mesi dall’entrata in vigore, la guida web del regolamento generale sulla protezione dei dati (Gdpr) è stata visionata da oltre 1,7 milioni di imprese.

“Il Gdpr ha agito da catalizzatore che ha consentito di mettere la protezione dei dati al centro del dibattito politico – ricordano i commissari – Si tratta di una pietra miliare dell’approccio della nuova Commissione all’AI e alle altre tecnologie 4.0, incentrato sull’uomo. Le norme europee sulla protezione dei dati costituiranno pertanto la base e l’ispirazione per il successo di iniziative chiave nel campo dell’intelligenza artificiale, della salute o della mobilità, solo per citarne alcune”.

Le regole hanno anche contribuito ad aumentare la consapevolezza da parte dei cittadini europei. Secondo Eurobarometro, i livelli più elevati di consapevolezza dei propri diritti riguardano soprattutto il diritto di accedere ai propri dati(65%), di correggerli se sono errati (61%), di opporsi alla ricezione di informazioni dirette di marketing (59%) e di cancellare i propri dati (57%).Tuttavia, resta la priorità per i commissari “di promuovere un sistema armonizzato”.

La Commissione europea presenterà in primavera una valutazione sul Gdpr. “La valutazione sul regolamento offrirà l’opportunità di fare il punto sull’applicazione, in particolare per quanto riguarda i trasferimenti internazionali e le il meccanismo di cooperazione tra le autorità di protezione dei dati – spiegano – Chiarirà anche alcuni aspetti del Gdpr”.

La risoluzione del Parlamento europeo sull’AI

Maggiori tutele per i consumatori nell’era dell’intelligenza artificiale. E’ quanto chiedono gli eurodeputati con l’approvazione di una risoluzione votata dalla commissione Mercato interno del Parlamento europeo. Nel testo vengono affrontate numerose sfide a partire dal rapido sviluppo delle tecnologie dell’intelligenza artificiale (Ia) e sui processi di decisione automatica (Adm).

Nel dettaglio, si chiede alla Commissione Europea di aggiornare le norme sulla sicurezza e responsabilità dell’Ue per i nuovi prodotti basati sull’AI, di utilizzare algoritmi e strutture di controllo imparziali ed infine di garantire che l’uomo rimanga il padrone della situazione. In particolare gli eurodeputati hanno raccomandato che nel momento in cui i consumatori interagiscono con il sistema Adm dovranno essere correttamente informati sul suo funzionamento, su come raggiungere un essere umano con potere decisionale e su come le decisioni del sistema possano essere verificate e corrette.

Il testo precisa inoltre che questi sistemi dovrebbero utilizzare solo insiemi di dati imparziali e di alta qualità, come algoritmi spiegabili e imparziali, per costruire la fiducia e l’accettazione dei consumatori. La risoluzione sottolinea inoltre che dovrebbero essere istituite strutture di controllo per correggere eventuali errori nelle decisioni automatizzate e che dovrebbe essere possibile per i consumatori richiedere un riesame umano e un ricorso per decisioni automatizzate definitive e permanenti.

“La tecnologia nel campo dell’intelligenza artificiale e del processo decisionale automatizzato sta avanzando a un ritmo straordinario – commenta Petra De Sutter (Verdi / ALE, BE), presidente del Comitato per il mercato interno – Oggi la commissione ha accolto con favore il potenziale di queste tecnologie, ma ha sottolineato anche tre importanti questioni da affrontare. Dobbiamo assicurarci che sia garantita la protezione dei consumatori, che le norme dell’Ue in materia di sicurezza dei prodotti e servizi siano adeguate all’era digitale e che i set di dati utilizzati nei sistemi decisionali automatizzati siano di qualità e imparziali”.

La risoluzione, adottata con 39 sì, nessun voto contrario e 4 astensioni sarà messa ai voti in seduta plenaria del Parlamento europeo. Dopo la votazione in Aula, la risoluzione sarà trasmessa al Consiglio dell’Ue (Stati membri) e alla Commissione, in modo che possano tener conto delle opinioni dei deputati sull’intelligenza artificiale e sul processo decisionale automatizzato. Come annunciato dalla Commissione, le proposte per sviluppare l’approccio dell’Ue all’AI dovrebbero essere presentate il 19 febbraio 2020.

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