L'INTERVISTA

Italia 4.0, Ferri: “Puntare sul federalismo digitale”

La vision del neo presidente di Assinter: “Serve realizzare una rete di competenze che possa superare i confini territoriali mettendo a sistema competenze specifiche e buone pratiche”

Pubblicato il 23 Dic 2019

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Valorizzare le competenze dei territori e rilanciare sul federalismo digitale. E’ questa la bussola che muoverà le azioni di Assinter nei mesi a venire. Ne abbiamo parlato con il neo-presidente, Francesco Ferri.

Presidente Ferri, in veste di nuovo Presidente di Assinter Italia, come intende valorizzare le risorse e competenze delle società in house del network?

Assinter nasce per consentire alle società in house Ict italiane di avere un luogo di confronto e rappresentanza, nell’ottica di concorrere alla trasformazione digitale nel suo complesso. Negli anni come network abbiamo operato in ottica collaborativa con le istituzioni, in primis con la Commissione Speciale Agenda Digitale, AgID e Team per la Trasformazione Digitale, supportando le iniziative di “sistema” – come Anpr, Spid, PagoPA, Csp, Psn. Oggi abbiamo deciso di dare un ulteriore impulso alle future azioni associative, con un ruolo attivo dei soci, rafforzando il ruolo del Comitato Direttivo e le deleghe dei Vicepresidenti, per una maggiore rappresentatività e presenza sui tavoli nazionali negli ambiti chiave: dati, sicurezza e infrastrutture. In tal modo potremo consolidare il ruolo del network a supporto del coordinamento tra livello nazionale e regionale, mettendo a disposizione le competenze tecniche presenti a livello locale e aggregando la domanda pubblica di innovazione. Nel quadro attuale risulta sempre più necessario valorizzare e coordinare un digitale federato, che possa superare i singoli confini territoriali mettendo a sistema competenze e buone pratiche già esistenti. Tutti insieme, con i quasi 8.000 dipendenti e le oltre 2.000 amministrazioni servite, abbiamo il compito di offrire servizi e competenze, guardando alla cooperazione tra territori diversi e livello centrale, valorizzando le specializzazioni esistenti e sviluppando la collaborazione con il mercato ICT.

Riguardo il dialogo con le istituzioni da lei citato, la sua elezione è avvenuta subito dopo un importante cambiamento nel settore pubblico del digitale, ossia l’istituzione del Ministro per l’Innovazione tecnologica e Digitalizzazione. Com’è vista dal comparto tale scelta?

Certamente il Ministro per l’Innovazione tecnologica e Digitalizzazione rappresenta un passaggio decisivo per tutti gli attori coinvolti nel processo di digital transformation. Si tratta di un’azione che da tempo auspicavamo: avere un interlocutore di riferimento che possa agevolare il dialogo e il perseguimento degli obiettivi delle agende digitali, superando la frammentarietà che caratterizza il mondo del digitale, anche al centro. Abbiamo quindi sin da subito dato la nostra disponibilità al Ministro Pisano per partecipare attivamente alle azioni che metterà in campo. Tanti sono i temi da affrontare e le in house ICT sono pronte a dare il proprio contributo.

Tra i temi evidenziati dal Ministro, emerge l’idea di un cloud italiano per le PA, che possa mettere in sicurezza i servizi critici. Che ruolo potrebbero svolgere le società in house Ict in questo progetto?

In generale, il pubblico deve riuscire a guidare i servizi offerti dal mercato, garantendo al contempo sicurezza e protezione dei dati della collettività. Per questo da tempo promuoviamo iniziative per il dialogo precompetitivo con le aziende del mercato Ict – anche con attività di collaborazione e confronto culturale, quali l’Assinter Academy e l’Osservatorio delle Competenze Digitali. Tra i temi prioritari associativi, il ruolo strategico del Cloud e della gestione, conservazione e valorizzazione dei dati pubblici. Collaborare, avendo chiari i ruoli, è decisivo. Garantire sicurezza e protezione è cruciale, considerando anche i grandi asset infrastrutturali pubblici che gestiamo nell’interesse collettivo. Crediamo che il Paese debba essere visto come una grande rete tra eccellenze infrastrutturali centrali e regionali, in una logica inclusiva e federata

Cosa rappresentano oggi le competenze digitali dal punto di vista del network?

Lo sviluppo di competenze digitali è un ulteriore tema prioritario per il network. A nostro parere formazione, valorizzazione delle persone e cultura digitale costituiscono una leva strategica imprescindibile per l’innovazione e per il processo di trasformazione digitale. Per questo abbiamo portato avanti le iniziative Assinter Academy e Osservatorio Competenze Digitali per numerose edizioni. Academy raggiungerà nel 2020 la sua settima edizione, mentre con l’Osservatorio Competenze Digitali abbiamo presentato pochi giorni fa la quinta edizione del rapporto. È risaputo ormai che gli obiettivi di digital transformation non possono essere traguardati senza opportune competenze. La mancanza di competenze digitali adeguate inibisce la concreta, capillare e completa costruzione dell’Italia Digitale. Le arretratezze strutturali del Sistema Paese in chiave IT, si superano anche con la messa a disposizione di risorse umane capaci di segnare un essenziale cambio di passo. Dobbiamo percepirci, tutti insieme, alleati in un progetto comune.

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