L’APPELLO

Italia Startup: “Ecco i 5 punti per far ripartire l’innovazione”

L’associazione mette nero su bianco la strategia per uscire dalla crisi coronavirus: un fondo di venture debt convertibile, garanzia statale per i prestiti, liquidazione dei crediti in R&D e Iva, voucher e sgravi fiscali al 50%

Pubblicato il 20 Apr 2020

A. S.

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Cinque misure urgenti per portare le startup fuori dalla crisi causata dall’emergenza coronavirus, che servano da base per il un piano industriale di rilancio dell’innovazione nel Paese. E’ la proposta messa a punto da Italia Startup con il sostegno di una serie di associazioni di settore. All’iniziativa hanno aderito Apsti (associazione dei Parchi scientifici e tecnologici italiani), Assonfintech (associazione italiana Fintech & insurtech), Iban (Italian business angels network association), Italia4Blockain (associazione di categoria italiana della Blockchain), Netval (Network per la valorizzazione della ricerca), PniCube (Associazione italiana degli incubatori universitari e delle business plan competition), Roma Startup (Associazione degli operatori e investitori dell’ecosistema startup dell’area metropolitana di Roma) e Startup Turismo (associazione delle realtà del travel italiane). 

I cinque punti messi all’ordine del giorno dall’associazione sono la promozione di un fondo di Venture Debt convertibile, con dotazione addizionale di 1 miliardo di €, l’estensione della garanzia statale al 100% per prestiti a startup e pmi innovative, la liquidazione rapida dei crediti in R&D e Iva delle startup e delle imprese innovative, l’emissione di voucher per l’insediamento e l’accelerazione di startup presso parchi scientifici, acceleratori e incubatori italiani, e l’innalzamento dal 30% al 50% dello sgravio fiscale per persone fisiche e giuridiche che investono in imprese innovative italiane.

“Le misure urgenti che chiediamo al Governo e al Parlamento – dichiara Angelo Coletta, presidente di Italia Startup – seguono due logiche chiare. In prima battuta vogliamo agire in fretta e dotare il sistema dell’innovazione e delle startup dei giusti strumenti per poter proseguire la sua azione di sostegno al tessuto economico e sociale italiano in questo momento di grande emergenza. La nostra attenzione è soprattutto verso le startup e le pmi innovative, che sono oltre 11.000 che sono giovani e forti e che alla fine dell’emergenza vogliamo che non siano morte. In secondo luogo intendiamo agire uniti, insieme alle associazioni di settore che, come noi, spingono per portare innovazione imprenditoriale, industriale e finanziaria al resto del sistema Paese. Con l’obiettivo comune, finita questa fase emergenziale, di lavorare in logica di filiera per definire un vero e proprio piano industriale che metta ancora di più l’innovazione e le startup al centro delle politiche nazionali”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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