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La Cgil fa causa a Deliveroo: “L’algoritmo discrimina i riders”

Secondo il sindacato verrebbero penalizzati i ciclofattorini che per motivi di malattia o perché scioperano non si rendono sempre disponibili al lavoro. Si tratta del primo ricorso del genere in Europa. Ma l’azienda non ci sta: “Nessuna penalizzazione se si rifiutano le proposte di consegna”

Pubblicato il 19 Dic 2019

deliveroo

La Cgil fa una causa contro Deliveroo per discriminazione collettiva. La multinazionale del food delivery infatti – sostiene l’avvocato che segue la causa, Carlo De Marchis – utilizza un algoritmo per assegnare le consegne che penalizza persone che hanno malattie o esigenze di cura o chi esercita il diritto di sciopero.

Filt, Filcams e Nidil Cgil nazionali – spiega la Cgil – hanno promosso innanzi al Tribunale di Bologna un’azione legale per condotta discriminatoria nei confronti di una delle principali multinazionali del food delivery. Alla base della causa l’utilizzo dell’algoritmo “Frank”: per il sindacato emargina i lavoratori che per motivi personali legati a diritti come la malattia e lo sciopero, non si rendono continuativamente disponibili al lavoro”. La prima udienza è prevista per il 2 gennaio 2020. Il ricorso promosso è il primo del genere in Europa, afferma la Cgil e “rappresenta la prima applicazione della legge 128/2019 sui riders”.

“L’algoritmo, nell’elaborare i ranking reputazionali dei ciclofattorini, che determinano di fatto le future opportunità di lavoro e le priorità di prenotazione per le consegne – spiega la Cgil – emargina, fino ad estrometterli dal ciclo produttivo, coloro che non riescono a essere disponibili a loggarsi nelle aree di lavoro assegnate. Il rider che non si adegua alla logica dell’algoritmo viene gradualmente escluso dalle possibilità di impiego, arrivando in alcuni casi a essere deloggato dal sistema”.

“Chiediamo al Giudice – conclude la Cgil – di riconoscere il diritto dei riders ad associarsi per svolgere attività sindacali attraverso forme di astensione collettiva, con pieno riconoscimento dei diritti di sciopero e di malattia, senza subire penalizzazioni nelle future occasioni di lavoro. Inoltre chiediamo che, con i lavoratori e le organizzazioni sindacali, venga predisposto un piano per rimuovere tutti i fattori di discriminazione che caratterizzano l’algoritmo”.

La risposta di Deliveroo

Deliveroo non è stata informata direttamente né del procedimento riportato, né dell’udienza del 2 gennaio: i rider che collaborano con Deliveroo sono lavoratori autonomi e sono liberi di accettare o rifiutare una proposta di consegna, senza alcuna discriminazione – dice l’azienda in una nota –  I rider non sono penalizzati se rifiutano le proposte di consegna”.

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“Gli algoritmi di Deliveroo sono creati dalle persone e l’algoritmo implementa delle regole che sono sviluppate dalle persone, l’algoritmo non discrimina tra i rider in base alle prestazioni e alle caratteristiche personali”, conlcude la piattaforma.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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