L’INIZIATIVA

L’appello dei giovani innovatori: “Un decreto connessioni per far ripartire l’Italia”

La proposta di Angi per supportare i cittadini e salvaguardare il comparto economico e industriale del Paese. Mirata a supportare alfabetizzazione digitale, imprese e startup, riduzione del divario digitale, lavoro agile e cybersecurity

Pubblicato il 01 Apr 2020

A. S.

digitale

Un “decreto connessioni” per sostenere imprese e startup e spingere sull’alfabetizzazione digitale e la sicurezza delle reti. A proporlo in un appello al governo è l’Angi, associazione nazionale giovani innovatori, con l’obiettivo di sostenere il comparto sanitario e le persone colpite dal coronavirus, supportare le famiglie e i giovani, salvaguardare il comparto economico e industriale dell’Italia.

L’alfabetizzazione digitale

Il punto centrale della proposta di Angi è in questa campo l’attuazione del Piano Nazionale Scuola Digitale. Contemporaneamente l’associazione chiede l’adozione del libro di testo digitale, l’istituzione di un fondo per l’acquisto di piattaforme digitali per famiglie bisognose, lo sviluppo di piattaforme proprietarie della pubblica amministrazione come sostegno alla didattica a distanza, rià rafforzamento sui palinsesti Rai della diffusione della cultura digitale attraverso approfondimenti sui canali dedicati ai giovani e nelle rubriche economiche, insieme all’introduzione campagne di comunicazione dedicate ai temi del digitale verso i target anagrafici della scuola primaria.

WHITEPAPER
[White Paper] Dalla teoria alla pratica: Diventa un Project Manager!
Work performance management
Lavoro agile

Startup e imprese

Per uscire dall’emergenza coronavirus Angi propone di sospendere le scadenze di permanenza nel registro, di quelle sociali e fiscali, accelerare il pagamento dei crediti d’imposta in ricerca e sviluppo e investimenti di innovazione, introdurre una moratoria sulle spese irriducibili come affitti, bollette di elettricità e gas, assicurazioni, spese di cloud e server, strumenti di home office. L’associazione chiede inoltre al Governo di sospendere i termini di rimborso di prestiti concessi da banche pubbliche di investimento o garantiti dallo Stato, di ridurre le tariffe per spazi di co-working e di istituire un “Fondo di Garanzia per le startup” presso il Fondo Nazionale Innovazione, che possa garantire prestiti a fondo perduto per il sostegno delle startup innovative ed estendere le indennità di licenziamento a tutti i tipi di lavoratori, compresi i nuovi lavoratori dell’economia digitale, come “contributo per la perdita di reddito” per tali lavoratori.

Riduzione del divario digitale

La ricetta di Angi per ridurre il digital divide passa dal sostegno alla tecnologia Fixed Wireless Access per la transizione digitale degli enti locali. Ma anche dallo sblocco dei fondi per gli incentivi alle famiglie per l’adozione della banda ultralarga  attraverso i voucher. Angi chiede inoltre di “aggregare i beni relativi alle reti di telecomunicazioni di Tim e Open Fiber e dotare i presidenti di Regione di strumenti normativi ad hoc per attuare il piano Banda UltraLarga, nominandoli commissari per la digitalizzazione e la connettività”.

Smart working

Per spingere il lavoro agile Angi chiede di rinegoziare le forme dei contratti collettivi di lavoro per introdurre il diritto alla disconnessione e maggiori tutele del bilanciamento lavoro/tempo libero, nonché di incentivare la formazione in ambito cybersicurezza dei dipendenti, sia della PA che delle piccole e medie imprese, introducendo un credito d’imposta per gli investimenti in sicurezza informatica.

Cybersecurity

Per la “sicurezza del dato informaticoAngi propone di istituire un Fondo per la sicurezza cibernetica presso il ministero dello Sviluppo Economico, così da incentivare la qualità della sicurezza informatica delle piccole e medie imprese, e istituire un credito d’imposta per gli investimenti tecnologici delle Pmi in sicurezza informatica.

Il futuro della mobilità

fondamentale, per l’associazione dei giovani innovatori, sarà accelerare la transizione verso veicoli a zero emissioni mediante l’integrazione tra diverse tipologie di mezzi di trasporto, elaborare i BigData sul traffico passeggeri al fine di garantire piena continuità (frequenza e velocità) nelle soluzioni intermodali all’interno dell’offerta TPL ed ampliare le aree di parcheggio dedicate al car sharing, favorendo l’installazione di colonnine di ricarica mediante la loro concentrazione nelle aree parcheggio dedicate.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!