LA STRATEGIA

Microsoft, guerra ai gas serra: “Bilancio emissioni azzerato in 10 anni”

Il ceo Satya Nadella: “La tecnologia senza principi può fare grandi danni. Dobbiamo continuare a compensare gli effetti dannosi del cambiamento climatico, o le conseguenze saranno devastanti”

Pubblicato il 17 Gen 2020

Antonio Dini

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Microsoft vuole cancellare le sue tracce “inquinanti” sul pianeta. L’idea del responsabile dell’ambiente dell’azienda, Lucas Joppa, è di lavorare per fare in modo che da qui al 2030 l’azienda abbia emissioni di gas serra in negativo. E che questo credito sia sufficiente per cancellare anche quelle emesse in passato e quelle per il prevedibile futuro. Cioè, diventare la prima azienda non solo neutra, ma addirittura positiva per l’ambiente.

Questo obiettivo, sostengono gli analisi, mette l’azienda in una classifica completamente a sé stante rispetto a quello delle altre aziende e grandi corporation americane che cercano di ridurre le emissioni di gas serra o prevenire quelle future.

“Se l’ultimo decennio – ha detto il Ceo Satya Nadella in un incontro con la stampa nel quartier generale di Redmond nello stato di Washington, vicino a Seattle – ci ha insegnato qualcosa, è che la tecnologia costruita senza principi di questo tipo può fare più danni che altro. Dobbiamo continuare a compensare gli effetti dannosi del cambiamento climatico», perché se la temperatura del pianeta continua a salire senza interruzioni «le conseguenze saranno devastanti».

L’azienda ha pianificato di creare il Climate Innovation Fund, che investirà un miliardo di dollari nei prossimi quattro anni per accelerare lo sviluppo delle tecnologie per la rimozione dei gas serra.

L’annuncio è l’esempio del clima che si è creato dopo che Donald Trump ha deciso di far uscire l’America dagli accordi di Parigi, il trattato internazionale per combattere il cambiamento climatico.

La strategia di Microsoft di abbracciare la propria responsabilità non solo presente ma anche passata, compensando le emissioni di gas serra prodotte sino ad ora e non solo quella da qui in avanti è una posizione politica che risuona con i paesi in via di sviluppo più critici sull’attuale politica ambientale globale. Questi Paesi infatti rivendicano l’idea che le normative anti inquinamento siano penalizzanti per il loro sviluppo economico e che invece servano a far crescere il vantaggio dei cosiddetti paesi industrializzati, in quanto già passati attraverso le fasi di sviluppo industriale più inquinanti e quindi capaci di ridurre le proprie emissioni dirette con maggiore facilità e meno problemi per il tessuto industriale.

Microsoft pianifica di ridurre il proprio profilo (e quello della sua catena dei fornitori) di emittente di gas serra della metà entro il 2030. Per farlo l’azienda dovrà usare, ha detto il presidente Brad Smith, tecnologie che ancora non sono state ben sviluppate. Microsoft, secondo Elizabeth V. Sturcken, membro dell’Environmental Defense Fund, “è una apripista del nuovo movimento che mira alle emissioni negative di gas serra”.

L’obiettivo finale di Microsoft entro il 2050 è di rimuovere tutte le emissioni di gas serra da quando è stata fondata nel 1975, sia dirette che indirette (dai veicoli dell’azienda a quelle che afferiscono alla creazione dell’elettricità utilizzata da Microsoft nel tempo).

Microsoft, assieme ad Amazon e Google, è però sotto l’occhio degli attivisti in quanto impegnata a fornire strumenti software sofisticati come i sistemi di intelligenza artificiale, e capacità di calcolo nel cloud alle aziende petrolifere del pianeta, che stanno cercando di far crescere la produzione di greggio utilizzando algoritmi molto complessi per aumentare anziché diminuire l’individuazione e l’estrazione di petrolio e gas naturali.

L’ex responsabile della sostenibilità di Facebook, Bill Weihl, sostiene che l’azienda non tiene conto dell’uso che i clienti del settore petrolifero fanno della tecnologia dell’azienda, e che se lo facesse questo supererebbe di gran lunga qualsiasi sforzo l’azienda potrebbe mettere in campo per risolvere il problema delle emissioni di gas serra.

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