Il Rappresentante per il commercio americano ha approvato la richiesta di Apple per ottenere l’esclusione dei suoi Apple Watch dalle tariffe sui beni prodotti in Cina.
Donald Trump lo scorso settembre aveva imposto una tassa speciale del 15% su una serie di prodotti realizzati in Cina che comprendeva anche l’Apple Watch. Successivamente l’amministrazione americana aveva ridotto della metà la tassa come parte di un primo accordo siglato con Pechino ed entrato in effetto il 15 febbraio.
Di fronte al Rappresentanter per il commercio americano Apple aveva dichiarato che i suoi prodotti, essendo apparecchiature elettroniche destinate al commercio al dettaglio, avrebbero dovuto essere esentate del tutto dalla tassazione perché «non sono strategicamente importanti o collegate al programma “Made in China 2025” o ad altri piani industriali cinesi».
L’azienda inoltre aveva dichiarato di non aver ancora identificato un fornitore al di fuori della Cina che fosse capace di produrre gli orologi per l’immediato futuro.
Intanto, Apple ha anche rimosso il limite dell’acquisto di due telefoni iPhone nei suoi negozi online. Il blocco anti-accaparramento era stato imposto alcuni giorni fa dopo che l’emergenza coronavirus ha portato l’azienda ha chiudere prima i suoi negozi in Cina e poi, successivamente, a riaprirli e a stabilire invece la chiusura di quelli in tutto il resto del mondo.
La nuova politica di vendite online da parte di Apple adesso permette di acquistare più di dieci apparecchi. I limiti tuttavia rimangono ancora per alcuni modelli di iPad e di MacBook.