IL CASO

Orange, il ceo Richard si dimette dopo la condanna in appello

Entro il 31 gennaio la nomina del successore. Scagionato dall’accusa di complicità in frode, il manager deve però scontare un anno di detenzione e pagare una multa da 50mila euro per complicità nell’uso improprio di fondi pubblici

Pubblicato il 25 Nov 2021

Domenico Aliperto

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Orange sostituirà il presidente e amministratore delegato Stephane Richard entro il 31 gennaio. La decisione arriva dopo che una corte d’appello di Parigi ha condannato il manager per complicità nell’uso improprio di fondi pubblici.

Il caso giudiziario

Il caso riguardava un pagamento statale francese di 400 milioni di euro (450 milioni di dollari) al defunto magnate Bernard Tapie nel 2008. Al momento dell’accordo, Richard era capo dello staff dell’allora ministro delle finanze francese Christine Lagarde, attualmente presidente della Banca centrale europea. Anche Lagarde aveva anche negato di aver commesso illeciti, e nonostante questo fu condannata per negligenza nella vicenda nel dicembre 2016. Il giudice Sophie Clément ha affermato che Richard aveva “commesso atti gravi favorendo gli interessi di Bernard Tapie a spese di quelli dello stato”.

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Richard, a cui è stata comminata una una pena detentiva (sospesa) di un anno con una multa di 50 mila euro, è stato però scagionato dall’accusa di complicità in frode. Il manager ha definito la sentenza della corte “profondamente ingiusta” e ha detto che avrebbe presentato ricorso.

Le ragioni delle dimissioni

L’attuale mandato di Richard scade formalmente a maggio 2022, ma il dirigente aveva già detto che non avrebbe cercato di rimanere come amministratore delegato in caso di condanna, pur essendo disposto a mantenere la carica di presidente. D’altra parte il ministro delle finanze francese Bruno Le Maire ha ripetutamente affermato che la posizione del governo è che i capi delle aziende statali dovrebbero dimettersi se condannati per un crimine. Il consiglio di amministrazione ha così accettato le dimissioni di Richard, che rimarrà in carica ad interim mentre la società ha annunciato di essere già in cerca di un sostituto, senza però specificare l’intenzione o meno di separare i ruoli di presidente e amministratore delegato. Lo stato francese possiede una quota combinata del 23% nell’ex monopolio e l’intenzione del governo fino ad ora è stata quella di separare i ruoli di amministratore delegato e presidente.

Il contributo di Richard in Orange

Come ricorda Reuters, a Richard viene attribuito il merito di aver migliorato le relazioni tra dipendenti e dirigenti di Orange nella prima parte del suo mandato, dopo che l’azienda aveva dovuto affrontare una inquietante ondata di suicidi del personale. Il manager ha anche contribuito a rafforzare i risultati finanziari del gruppo dopo l’arrivo nel 2012 dell’offerta low cost di Iliad, Free, che ha innescato una lunga guerra nel settore della telefonia mobile. Richard ha anche lanciato un nuovo servizio di banking online. Tuttavia, il valore delle azioni di Orange non è migliorato durante il suo mandato. Le azioni, che furono scambiate a circa 11 euro alla sua nomina, non hanno subito fluttuazione dopo il verdetto del tribunale e ora si sono attestate a poco meno di 10 euro.

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