SCENARI

Poste, Del Fante: “Amazon? Un cliente più che un concorrente”

L’amministratore delegato di Poste: “In tre anni siamo diventati il primo operatore di consegne a casa in Italia. Se si fanno investimenti i conti tornano”. Capitolo Spid: “Su 10 milioni di identità digitali ce ne siamo messi sulle spalle 8. Fieri di dare una mano al governo”

Pubblicato il 17 Set 2020

A. S.

Poste Italiane - Del Fante

“Abbiamo tenuto botta, sulle percentuali e sulla qualità. Per noi Amazon è un cliente più che un concorrente oggi”. Lo ha detto durante un webinar l’amministratore delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, sottolineando le difficoltà affrontate nel rapporto con il gigante dell’e-commerce: “Se tu non dai la qualità settimana a settimana, purtroppo queste grandi piattaforme, con tutto il rispetto perché è un mercato, ti trattano non come un dipendente a tempo indeterminato ma come un contratto a ore – spiega – Questa settimana hai la merce da consegnare perché la settimana scorsa hai dato il servizio in tempo. E’ così. Prezzo e servizio”. Quanto al trattamento fiscale del colosso dell’e-commerce in Italia, Del Fante ha sottolineato come si tratti di temi “sul tavolo di chi ha responsabilità italiane ed europee”.

Proprio oggi intanto Amazon ha annunciato che da lunedì 21 settembre sarà operativo il nuovo centro di distribuzione di Castelguglielmo e San Bellino, in provincia di Rovigo, quinto ad aprire in Italia dopo Castel San Giovanni (Piacenza), Passo Corese (Rieti), Vercelli e Torrazza Piemonte.

Tornando a Poste, Del Fante ha poi illustrato le sfide che il gruppo si trova davanti con i cambiamenti che stanno coinvolgendo il mercato: “Noi abbiamo un tema molto serio, purtroppo non positivo, che è la graduale riduzione tendente, speriamo nel più lungo tempo possibile, ineluttabilmente alla scomparsa della posta. Noi siamo seduti su un’attività che impiega 60mila dipendenti – ha aggiunto – che noi oggi sappiamo tra X anni non ci sarà più. Quindi noi per dipendenti nel settore postale siamo la più grande azienda italiana seduta su un business che non ci sarà più. Non è un problemino facilissimo. Siamo partiti 3 anni fa dicendo riconvertiamo quella presenza territoriale che deve tornare ad essere un asset. In 3 anni oggi Poste è diventato il primo consegnatore a casa business to consumer d’Italia, con gli investimenti fatti in questi 3 anni. Lo sforzo in ambito di fondi per la crescita e la ripartenza è sicuramente nell’ambito dell’e-commerce e nel digitale. Sono della scuola che sei fai investimenti come li ha fatti Poste Italiane i conti tornano”.

Poi il capitolo Spid: ”Siamo uno dei 10 operatori privati che sono attivi per l’Italia nel fornire l’identità digitale a tutti i cittadini, il famoso Spid. Siamo arrivati a settembre a 10 milioni di titoli certificati di identità Spid rilasciate, cioé 10 milioni di italiani hanno lo Spid. Poste di questi 10 milioni si è messa sulle spalle 8 milioni, di cui l’87% nell’ufficio postale. Quando devo accompagnare il cittadino nell’ufficio postale, significa tanti minuti di lavoro che dedico al cittadino e tolgo ad altre attività: siamo molto fieri e continuiamo a dare una mano al Governo”. Infine una notazione sull’ “arretratezza sul pagamento fisico rispetto al digitale”: “Da questo punto di vista stiamo spingendo moltissimo e cercando di aiutare il passaggio ai pagamenti non fisici. Siamo tornati sul territorio installando 500 Atm nelle zone dove non c’erano più”.

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