LA TRIMESTRALE

Samsung, utili a picco: -60%. Pesano la crisi di smartphone e chip. E il caso Cina

L’utile operativo del primo trimestre fiscale 2019 si attesta a 6,2 trilioni di won, meno della metà dei 15,6 trilioni di un anno fa. Forte l’impatto del rallentamento in Cina e della guerra dei dazi. Gli analisti puntano sulla ripresa nella seconda metà dell’anno grazie al Galaxy S10 e al modello foldable

Pubblicato il 05 Apr 2019

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Gli utili di Samsung Electronics si sono più che dimezzati in un anno, colpa del rallentamento del mercato degli smartphone e, soprattutto, del crollo dei prezzi sul mercato dei chip. Il colosso sudcoreano dell’elettronica ha annunciato oggi i risultati preliminari per il primo trimestre 2019: le vendite consolidate ammontano a circa 52 trilioni di won, mentre l’utile operativo è di 6,2 trilioni (circa 5,5 miliardi di dollari), un crollo del 60% rispetto al risultato del primo trimestre 2018, quando l’utile operativo era di 15,64 trilioni di won e le vendite ammontavano a 60,56 trilioni.

Meno drammatico ma sempre marcato il calo sequenziale: nel quarto trimestre 2018 Samsung ha registrato vendite per 59,27 trilioni di won e utile operativo di 10,80 trilioni. Il dato sugli utili operativi del primo trimestre 2019 rappresenta il peggior scivolone degli utili di Samsung negli ultimi quattro anni, secondo Bloomberg.

Samsung aveva già messo in guardia gli investitori a fine marzo su risultati finanziari “deludenti” per il primo trimestre, imputando lo scivolone al rallentamento della domanda di display e al calo dei chip sia da parte dei grandi gruppi dei data center, come Amazon, sia dei vendor di cellulari, come Apple. Il calo della domanda ha spinto in basso anche il prezzo dei chip, sia Dram che Nand. Ai guai di Samsung si unisce la domanda debole per i suoi stessi smartphone, fortemente colpiti dalla concorrenza dei produttori cinesi come Huawei. Gli utili legati al nuovo modello di Galaxy S10 sono inclusi nei risultati del trimestre gennaio-marzo 2019.

Anche il calo delle vendite di Apple iPhone incide sui risultati di Samsung, che fornisce alla Mela gli schermi; la concorrenza dei produttori cinesi di monitor e televisori mette ulteriormente sotto pressione i display della casa sudoreana.

Ci aspettiamo che la domanda di Dram per i server torni a salire e pensiamo che le vendite dell’S10 e del telefono pieghevole supereranno le attese nella seconda metà dell’anno”, ha commentato Daniel Yoo, global strategist di Kiwoom Securities. “L’incremento degli utili dovrebbe far salire anche il prezzo del titolo”. Secondo Bloomberg, il titolo Samsung ha perso il 24% nel 2018 e ha guadagnato il 21% quest’anno – prima della comunicazione dei risultati del primo trimestre.

Il mercato dei chip resta, tuttavia, sotto pressione. Secondo le stime di Ihs Markit, il segmento Dram varrà 77 miliardi di dollari quest’anno, un calo del 22% rispetto al 2018. Nel primo trimestre i prezzi dei moduli Dram da 32 gigabyte per server sono scesi del 38% e quelli dei chip di memoria flash Nand da 128 gigabit sono in flessione del 23%, riporta inSpectrum Tech. I chip restano cruciali per la redditività di Samsung, vero colosso del settore (controlla il 39,9% del mercato Dram).

Sulle prestazioni deludenti di Samsung pesa in generale l’andamento macroeconomico e, in particolare, il rallentamento dell’economia della Cina, il primo mercato di esportazione per le componenti del gruppo sudcoreano. Le tensioni Usa-Cina peggiorano il contesto: l’Organizzazione mondiale del commercio ha tagliato le previsioni per il 2019 al livello più basso da tre anni per effetto della guerra dei dazi indicando nei giorni scorsi che gli scambi commerciali globali cresceranno solo del 2,6% quest’anno contro il 3,7% previsto a settembre 2018; l’anno prossimo la crescita non supererà il 3%.

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