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Secondary ticketing, tutti assolti al processo di Milano: “Il fatto non sussiste”

Cadono le accuse di truffa e aggiotaggio ai danni di promoter attivi nel mercato della rivendita online dei biglietti di concerti. La vendita a prezzi “gonfiati” ha fruttato in cinque anni ricavi per un milione di euro

Pubblicato il 14 Feb 2019

L. O.

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Secondary ticketing, tutti assolti gli imputati nel processo sulla presunta truffa milionaria ai danni degli spettatori di concerti dal vivo – tra cui quelli di Bruce Springsteen e dei Coldplay – che avevano acquistato online biglietti a prezzi gonfiati sul “mercato secondario“.

La gup Maria Vicidomini ha stabilito che non c’è stata nessuna irregolarità da parte di Roberto De Luca, Antonella Lodi e Corrado Rizzotto titolari delle società Live Nation Italia e Live Nation 2: e anche le società, imputate, sono state assolte nel processo abbreviato. Prosciolti anche 4 imputati che hanno scelto il rito ordinario, ovvero Domenico d’Alessandro, la sua società Di Gi, Charles Stephen Roest, amministratore del sito Viagogo e la società Vivo. Assolto un altro imputato.

Come si legge nel capo di imputazione, i promoter si sarebbero procurati ricavi per oltre un milione di euro, inducendo gli spettatori ad acquistare online i biglietti sul mercato secondario a prezzi gonfiati.

Ma “è stato dimostrato che non vi era alcuna rilevanza penale nel comportamento dei miei assistiti e anche l’impossibilità di trasferire il contenuto di una trasmissione televisiva, ossia le puntate de ‘Le Iene’ dedicate all’argomento, in un processo penale”, ha detto l’avvocato Paolo Siniscalchi, difensore insieme ad Alberto Mittone, Giacomo Leone e Simona Valentin, di De Luca e Lodi e delle due società Live Nation Italia e Live Nation 2.

Per Roberto De Luca, il verdetto di oggi “ci rende finalmente giustizia” e “chiude una parentesi di oltre due anni e mezzo durante la quale sono stato sempre convinto della correttezza del nostro operato”. Per Antonio Carino, Roberto Valenti e Veronica Bertocci, difensori di Corrado Rizzotto, è “stato dimostrato con evidenze documentali e attraverso l’analisi delle contestazioni mosse, la correttezza dell’operato di Rizzotto che ha agito nel rispetto della legge e della regolamentazione di settore”. Sulla stessa linea Francesca Gritti e Alessandra Cerreta, legali della società Vivo. “L’accusa di aggiotaggio contestata – osservano i legali -, si è dimostrata insussistente da ogni punto di vista”.

L’Unione Consumatori ha fatto sapere in una nota, che “il problema” del secondary ticketing “per quanto si sia attenuato, è ben lontano dall’essere stato risolto”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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