INNOVAZIONE

Shopping online, Google testa gli acquisti “vocali”

Sarà la funzione “Voice matching” a identificare il consumatore e autorizzare il pagamento. Concepita per smart speaker, per ora consente la spesa in-app tramite Google Play

Pubblicato il 27 Mag 2020

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Lo shopping online si farà parlando. E’ l’obiettivo di Google che sta testando la possibilità di autorizzare alcuni acquisti con l’assistente vocale. Lo riporta il sito Android Police, che nel riquadro delle impostazioni ‘Pagamenti e sicurezza’ dell’assistente vocale ha scoperto una nuova impostazione di ‘Voice Match’ per il riconoscimento del tono della voce. Google ha confermato alla testata che la nuova funzione fa parte di un progetto pilota al momento limitato agli ordini dei ristoranti e agli acquisti digitali in-app tramite Google Play.

Shopping Google su smart speaker

La funzionalità sarebbe pensata per gli smart speaker e gli smart display. Basandosi sulla tecnologia Voice Match, che aiuta a convalidare l’identità del relatore, sarebbe infatti installata negli “altoparlanti smart” e display intelligenti su cui sono assenti le funzionalità di sicurezza come le impronte digitali o gli scanner facciali.

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Esistono due modi per accedere al “riquadro delle impostazioni” di Pagamenti e sicurezza dell’Assistente vocale, dove risiede la nuova impostazione: il più semplice è partire dall’app Google per arrivare a “Pagamenti”. Qui si trova l’opzione “Conferma con Voice Match”: la sua attivazione conduce a una schermata di configurazione e alla conferma della password dell’account Google (ma il processo non funziona ancora per tutti).

Google conferma che la nuova funzione fa parte di un programma pilota iniziale per altoparlanti abilitati Assistant e display intelligenti. Anche gli acquisti effettuati in questo modo sono soggetti a limiti, tra cui un limite massimo di spesa per transazione e un numero ancora imprecisato di transazioni al giorno.

Google e censura su Youtube in Cina

Sul fronte internazionale, Google respinge le accuse di censura che sarebbe stata attuata tramite Youtube in Cina. “Si è trattato di un errore nei nostri sistemi di applicazione” ha detto l’azienda Usa nel mirino per aver automaticamente cancellato i commenti anti-Partito comunista in lingua cinese. Il problema è stato sollevato nel 2019 dagli utenti che si erano accorti che erano stati eliminati alcuni video e streaming live e frasi critiche contro il partito al governo.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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