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Smart nation, Di Maio: “Finita l’era del prodotto: la sfida del futuro si gioca sui servizi”

Il vice-premier: “Service economy snodo centrale della digital transformation. E’ su questo terreno che l’Italia può tornare a primeggiare: ma serve spingere sulla realizzazione di infrastrutture digitali”

Pubblicato il 08 Nov 2018

di-maio

“Le rivoluzioni del digitale portano alla dematerializzazione dell’economia. Terreno fertile per chi, non avendo petrolio e miniere, ha sempre primeggiato e può primeggiare grazie a creatività e inventiva: caratteristiche chiave per vincere le sfide del mercato in un mondo in cui il nuovo petrolio è rappresentato dai big data”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio intervenendo alla cerimonia di consegna delle insegne di Cavalieri dell’ordine “al merito del Lavoro” al Qurinale.

Lo sfruttamento dei big data passa però dal superamento del digital divide: “Infatti come governo abbiamo deciso di affrontarne la componente infrastrutturale. Servono infrastrutture digitali, le autostrade del futuro su cui circolerà il bene più importante oggi a disposizione: l’informazione”. In questa direzione, osserva, il Governo si sta muovendo. “Abbiamo iniziato liberando le frequenze per il 5G, ma c’è ancora tanto da fare. La banda larga deve raggiungere ogni cittadino”.

E’ dalla tecnologia che possono nascere “nuove imprese, posti di lavoro e servizi di successo”. Il vice premier sottolinea che è sui servizi e non sui prodotti che si gioca la partita economia: “La tendenza che si registra riguarda aziende che non si limitano a fornire un prodotto ma un servizio tagliato su misura del consumatore. Il consumatore del futuro invece che desiderare un’auto, preferirà un servizio garantito, pagato con abbonamento, che gli assicura di potersi spostare con semplicità dal punto a al punto b. E magari questo avverrà con una macchina completamente elettrica e a guida completamente autonoma”. Nel Paese della Ferrari e delle Olivetti “abbiamo tutte le carte in regola per realizzare nuove invenzioni. Anche la dimensione delle nuove aziende del digitale ben si presta alle dimensioni dell’impresa italiana. Non servono dimensioni mastodontiche, ma piccole imprese unite da un forte spirito di squadra e da intenti e valori comuni”.

Dall’innovazione passa anche la sfida del lavoro. “E’ una rivoluzione – sottolinea- che ha due implicazioni fondamentali. Una sulle imprese, che devono necessariamente rinnovarsi, e una sui lavoratori, che devono essere accompagnati in un nuovo e costante percorso di formazione. L’Italia deve essere in prima linea in questa fase di trasformazione globale e infatti abbiamo predisposto un piano d’azione per affrontare le trasformazioni tecnologiche. Il nostro obiettivo è fare dell’Italia una Smart Nation“. Proprio per questo, rileva Di Maio, “abbiamo deciso di puntare nei settori che secondo noi sono fondamentali e che sono quelli in cui ci sarà una sempre maggiore esigenza di nuovo lavoro, di nuovi investimenti e di nuove imprese nei prossimi anni: l’intelligenza artificiale; la tecnologia della Blockchain; il venture capitalism. Queste misure saranno la base di quello che abbiamo chiamato Innovation Act“.

Sulla semplificazione dei procedimenti è intervenuto il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini nel corso di un Question time al Senato: “Pagamento unico per il rilascio del passaporto – ha detto -. E’ priorità della Lega e del Governo rendere la vita più semplice ai cittadini, evitando code e burocrazia”. “Stiamo lavorando – ha proseguito – per facilitare ulteriormente la procedura. Allo studio un sistema che contempli tutti gli oneri necessari per il rilascio, come già avviene per gli italiani all’estero che possono fare un unico pagamento in valuta locale al consolato”.

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