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Storage, i contenuti multimediali sempre più on the cloud

Gartner: nel 2016 il 36% degli user generated content sarà archiviato sulla “nuvola”. Verma: “Stiamo entrando nell’era post-pc”

Pubblicato il 25 Giu 2012

Paolo Anastasio

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Cresce nel segmento consumer il desiderio di condividere fra diversi device contenuti multimediali, in particolare video e fotografie. Nel 2016 un terzo del content digitale generato dai consumer sarà immagazzinato sul cloud. La previsione arriva da Gartner, secondo cui nel 2011 soltanto il 7% del content digitale prodotto dai consumatori era in cloud, una percentuale che arriverà al 36% nel 2016.

“Storicamente, i consumatori hanno sempre immagazzinato i loro contenuti sul pc, ma stiamo entrando nell’era post-pc, i consumatori si connettono in Rete da diversi device, e quasi tutti sono muniti di macchina fotografica. Il content multimediale prodotto dai consumer sta crescendo a vista d’occhio, e con esso la necessità di storage”, dice Shalini Verma, principal research analyst di Gartner, secondo cui il personal cloud ha bisogno di spazi sempre più ampi, staccati dai device, per la conservazione del content.

A trainare la crescita del content personale sono gli smartphone e i tablet, che permettono ai consumatori di scattare e girare enormi quantità di foto e video. Secondo Gartner il fabbisogno di storage digitale passerà da 329 exabytes nel 2011 a 4,1 zettabytes nel 2016. In un primo tempo la domanda di storage da parte dei consumatori sarà soddisfatta da social network, in primo luogo da Facebook, che offre spazio gratuito per la conservazione di foto e video degli utenti. La media di storage per famiglia passerà da 464 gigabytes nel 2011 a 3,3 terabytes nel 2016.

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