IL CASO

Stretta della Russia: ok del Senato ai software pre-installati

Dopo il via libera della Duma arriva quello del Consiglio della Federazione alla nuova legge: le big tech dovranno installare sistemi russi sui pc e smartphone in vendita a partire dal 1° luglio 2020. Utima parola al presidente Putin

Pubblicato il 26 Nov 2019

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Il Consiglio della Federazione – il Senato russo – ha approvato la legge che richiede ai big del tech di installare software russo sui dispositivi in vendita a partire dal 1° luglio 2020. Lo riporta Interfax chiarendo che il governo russo determinerà presto un elenco esaustivo dei prodotti che richiedono software russo preinstallato.

La norma “mira a garantire che gli utenti russi di internet e dei servizi di telecomunicazione possano utilizzare l’hardware acquistato (smartphone, computer, schermi TV intelligenti) senza dover installare ulteriori applicazioni mobili e altri software per dispositivi di elaborazione elettronica destinati agli utenti russi di tali dispositivi”, recita la legge. L’Associazione delle società commerciali e dei produttori di apparecchiature elettriche e per computer (Ratek) si è opposta a questa proposta di legge. Ora la legge dovrà essere firmata dal presidente Putin prima di entrare in vigore.

Le norme non impediranno la vendita di apparecchi con applicazioni straniere, ma oltre a questi dovranno esservi installati anche i software russi. Alcuni osservatori temono che in questo modo le autorità possano aumentare il proprio controllo sugli utenti. I promotori del progetto di legge invece insistono che l’intenzione è quella di sostenere le tecnologie russe, rendendo più facile per le persone nel paese l’utilizzo dei device che acquistano. Uno dei coautori del disegno di legge, Oleg Nikolayev, ha spiegato come l’iniziativa potrebbe aiutare gli utenti russi. “Quando acquistiamo dispositivi elettronici complessi, hanno già diverse applicazioni, principalmente occidentali, preinstallate”, ha detto Nikolayey all’agenzia di stampa Interfax citata dalla Bbc. “Naturalmente, quando una persona li vede potrebbero pensare che non ci siano alternative nazionali disponibili. Quindi offrendo agli utenti, oltre alle applicazioni preinstallate, anche quelle russe daremo loro il diritto di scegliere”.

I dubbi di Ratek

Ma l’Associazione delle società che producono e vendono elettrodomestici e dispositivi informatici (Ratek) ritiene che su alcuni apparecchi non sia possibile installare i software locali e temono che alcune aziende internazionali decidano di abbandonare il mercato russo.

La legge arriva poche settimane dopo che il Paese ha introdotto nuovi controlli su Internet attraverso la sua legge “Internet sovrano”, che a sua volta segue a ruota l’approvazione negli ultimi cinque anni di regole su Internet più severe, tra cui la richiesta ai motori di ricerca di eliminare alcuni risultati di ricerca e il ricorso a servizi di messaggistica per condividere chiavi di crittografia.. In teoria, la legge conferisce ai funzionari ampi poteri per limitare il traffico sul web russo. Il Cremlino afferma che migliorerà la sicurezza informatica, ma i critici temono che il governo proverà a creare un firewall Internet simile a quello in Cina.

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