IL DDL

Stretta su Airbnb in Italia: con tre immobili in affitto si diventa “impresa”

Lo stabilisce un provvedimento a cui sta lavorando il Mibact. Prorogato anche il credito di imposta per la digitalizzazione degli esercizi ricettivi: limite di spesa fissato a 100 milioni di euro l’anno

Pubblicato il 13 Feb 2020

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Mibact al lavoro sulla stretta ad Airbnb. Nella bozza del ddl Turismo a cui sta lavorando il ministero si stabilisce che, nel caso in cui si affittino più di tre immobili, questa vada considerata “attività imprenditoriale” con gli obblighi che ne conseguono in base al Codice civile. La norma, inoltre, fissa in meno di 30 giorni la durata dell’affitto per essere considerato “breve”.

La norma si applica – qui il riferimento a società come Airbnb – “anche ai contratti stipulati tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, oppure soggetti che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone in cerca di un immobile con persone che dispongono di unità immobiliari da condurre in locazione”.

Il ddl, visionato da Public Policy, è suddiviso in 18 articoli e interviene su tre ambiti: turismo, imprese culturali e spettacolo. Tra i contenuti, la proroga del credito d’imposta per la digitalizzazione degli esercizi ricettivi e per riqualificare e migliorare le strutture ricettive turistico-alberghiere e favorire l’imprenditorialità nel settore turistico: il limite di spesa nel primo caso è fissato a 100 milioni di euro l’anno, mentre nel secondo in 15 milioni dall’anno in corso. Previsti interventi per la valorizzazione dei borghi e delle aree interne (in particolar modo i centri fino a 1.000 abitanti); revisione dell’imposta di soggiorno. E ancora: la previsione della necessità della laurea per l’esercizio della professione di guida turistica; risorse per il trasporto ferroviario con finalità turistica (in particolare per i treni notturni); novità per l’Enit.

La bozza contiene poi un pacchetto per le attività culturali e creative, come un fondo e un credito di imposta e anche la possibilità di utilizzare immobili pubblici in disuso.

Prevista anche la messa a punto di un Piano strategico delle stesse imprese culturali e creative. Si punta poi anche alla creazione dei “quartieri degli artisti”. E ancora, sostegni all’editoria (in particolare sulla remunerazione del prestito eseguito dalle biblioteche). Interventi, infine, anche per il settore cinematografico e audiovisivo con la definizione di incentivi fiscali e una delega al Governo per il riordino delle disposizioni in materia di spettacolo.

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