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Svolta green per Google, sarà “carbon free” entro il 2030

Mountain View si impegna ad utilizzare energia pulita 24 ore su 24, 7 giorni su 7 in tutti i data center e campus dislocati nel mondo. Il ceo Pichai: “Ci dobbiamo attivare per evitare le peggiori conseguenze del climate change”

Pubblicato il 14 Set 2020

F. Me

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Svolta green per Google. L’azienda si impegna a utilizzare energia “carbon-free”, senza emissioni di carbonio, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, entro il 2030. Ad annunciarlo il ceo Sundar Pichai, in un post ufficiale. “La scorsa settimana molti di noi si sono svegliati con un cielo arancione nella California settentrionale a causa degli incendi che continuano a imperversare – scrive Pichai – La scienza parla chiaro, il mondo deve attivarsi ora per evitare le peggiori conseguenze del cambiamento climatico”. L’impegno  di Google, si stima, genererà oltre 20.000 nuovi posti di lavoro per l’energia pulita e nei settori associati, negli Usa e nel resto del mondo, entro il 2025.

“Dal 2017 facciamo coincidere il nostro consumo complessivo di elettricità al 100% di energia rinnovabile – sottolinea il ceo – Ora vogliamo andare oltre: entro il 2030 intendiamo operare con energia priva di emissioni di carbonio ovunque, in ogni momento. Il primo passo sarà l’utilizzo di energia ‘carbon-free’ 24 ore su 24, 7 giorni su 7 in tutti i nostri data center e campus nel mondo. Ciò significa che ogni email inviata su Gmail, ogni domanda posta al Motore di Ricerca, ogni video visto su YouTube, e ogni ricerca su Maps per trovare il percorso migliore utilizzeranno energia pulita in qualunque ora di qualunque giorno”.

Lo sforzo di Google si articolerà in una serie di iniziative per aiutare industrie e città a investire sull’energia pulita. “Con una serie di investimenti, renderemo disponibili 5 gigawatt di nuova energia carbon-free nelle principali aree industriali entro il 2030. Ci aspettiamo che questo stimolo genererà oltre 5 miliardi di dollari di investimenti in energia pulita, e oltre 8.000 posti di lavoro. La quantità di emissioni che verranno evitate in questo modo equivale a togliere dalla strada un milione di automobili ogni anno”.

Poi la svolta nelle città.Le città creano il 70 percento delle emissioni nel mondo. Il nostro Environmental Insights Explorer aiuta più di 100 città a tracciare e ridurre le emissioni dei propri edifici e mezzi di trasporto, e a massimizzare il loro utilizzo di energia rinnovabile, informandole sul loro potenziale di energia solare. Oggi estendiamo questo strumento a 3.000 città a livello globale. Ci impegniamo anche ad aiutare oltre 500 città e governi locali a ridurre le proprie emissioni di carbonio per un totale di 1 gigatone all’anno entro il 2030 – è l’equivalente delle emissioni di carbonio di un Paese grande come il Giappone”.

Infine, ma non meno importanti, progetti comuni con i partner tecnologici. “Oltre il 10 percento dell’uso energetio degli Stati Uniti proviene dal riscaldamento e raffreddamento degli edifici commerciali. Il machine learning ha ridotto del 30 percento l’energia usata da Google per raffreddare i propri data center, e ora DeepMind e Google Cloud renderanno questa soluzione tecnologica disponibile a livello globale per aeroporti, centri commerciali, ospedali, data center e altre strutture. Le associazioni nonprofit, le organizzazioni sociali e le università hanno a loro volta un ruolo chiave. Stiamo lavorando con una rete di organizzazioni per l’ambiente, come Crowther Lab, a un approccio scientifico per la riforestazione e la restaurazione del patrimonio boschivo. E in Europa avvieremo una Impact Challenge di Google.org da 10 milioni di euro per supportare le idee più promettenti e i progetti a favore della sostenibilità, selezionati da esperti indipendenti”.

E l’impatto ci sarà anche per gli utenti. “I prodotti di Google – conclude Pichai – stanno già aiutando le persone a fare scelte più sostenibili nella vita quotidiana, che si tratti di usare Google Maps per ottimizzare gli spostamenti oppure attraverso Google Flights che propone le opzioni di volo a minore impatto ambientale. Possiamo offrire molti altri strumenti e informazioni, e il nostro obiettivo è trovare nuovi modi in cui i nostri prodotti possano aiutare 1 miliardo di persone a fare scelte più sostenibili entro il 2022″.

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