LO STUDIO

Ultraleggero e tascabile, ecco il Pc del futuro

Un report Nielsen-Intel “disegna” il computer che gli italiani vorrebbero nei prossimi anni: batteria long-life e tastiera all touch tra i requisiti fondamentali. 5G, cloud e AI tecnologie da tenere d’occhio

Pubblicato il 18 Dic 2018

F. Me

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I consumatori hanno fiducia nella tecnologia e credono che essa aiuterà a superare grandi sfide globali in diversi campi, come la mobilità, la medicina, l’energia e l’agricoltura, dando così un contributo concreto per migliorare la vita delle persone. Anche se ancora non c’è piena consapevolezza dei vantaggi che 5G e Intelligenza Artificiale porteranno con loro, molti professionisti sono convinti che queste tecnologie saranno parte integrante degli strumenti di lavoro utilizzati in futuro, insieme a Pc e smartphone. Il Pc manterrà un ruolo fondamentale soprattutto a livello lavorativo, anche se i consumatori si aspettano diverse evoluzioni, sia nelle prestazioni che nella forma. Queste alcune delle principali evidenze che emergono dallo studio condotto da Nielsen e commissionato da Intel, nell’anno del cinquantesimo anniversario dell’azienda. Uno studio atto ad identificare la percezione di consumatori e professionisti riguardo alle tendenze future della tecnologia e dell’innovazione. La ricerca è stata realizzata su un campione di 1.400 persone in Italia, di cui 228 professionisti.

Gli italiani dimostrano di avere attualmente un rapporto positivo con la tecnologia, basato sulla fiducia. Il 58% infatti considera gli strumenti tecnologici importanti per la vita di tutti i giorni, mentre il 31% ritiene che la tecnologia aiuti a vivere meglio ogni aspetto della propria vita e che non potrebbe farne a meno. La positività degli italiani si riflette anche nelle aspettative verso lo sviluppo futuro della tecnologia, visto con favore dall’86% del campione.

Guardando al futuro, i settori dove i consumatori si aspettano una vera esplosione sono: le auto a guida autonoma, l’intelligenza artificiale e le terapie genetiche. Secondo gli italiani, infatti, in queste tre categorie rientrano i prodotti e i servizi più innovativi che saranno utilizzati nella vita di tutti i giorni tra 50 anni, rispettivamente con il 71%, 64% e 62% dei consensi.

Quando si parla invece di migliorare la vita delle persone le priorità cambiano, infatti l’opinione pubblica si aspetta che nei prossimi 50 anni i progressi della tecnologia aiuteranno a risolvere le grandi sfide globali. Gli sviluppi tecnologici in campo energetico e medico vengono visti come quelli che contribuiranno maggiormente a migliorare la vita delle persone. L’energia rinnovabile è al primo posto con il 69% dei consensi, segue la medicina genomica per eliminare malattie rare e cancro (67%) e al terzo posto i trapianti di organi con tessuti artificiali (64%).

“La tecnologia avrà un ruolo centrale per risolvere le più grandi sfide del futuro, di questo siamo convinti – commenta Nicola Procaccio, Contry Lead di Intel Italia – Oltre alle innovazioni nel settore dell’energia e della medicina, stiamo lavorando anche a tecnologie che daranno un importante contributo per migliorare la vita delle persone in settori come il trasporto, le smart-city, l’industria manifatturiera, ed altri, grazie ad innovazioni tecnoloigiche come intelligenza artficiale, connettività 5G e realtà virtuale”.

Se invece andiamo a considerare un orizzonte temporale più breve, di 25 anni, e ci focalizziamo sugli strumenti che ci si aspetta saranno più utili per lavorare scopriamo che il mondo immaginato dai professionisti è fatto da grandi capacità di elaborazione anche a distanza, con potenti connessioni e strumenti come Pc e smartphone. Il 57% dei professionisti infatti vede i PC sempre al primo posto come strumento più utilizzato, seguono il Cloud (55%), tecnologie e connessioni 5G (52%), gli smartphone (51%) e l’intelligenza artificiale (50%).

Riguardo alla diffusione dell’intelligenza artificiale, oggi il 52% dei consumatori dichiara di utilizzare dispositivi che supportano applicazioni basate sull’AI, percentuale che sale per i professionisti fino al 58%. Tra le soluzioni attualmente più usate dai consumatori troviamo i traduttori linguistici (57%), gli assistenti mobile (45%) e i dispositivi ad attivazione vocale (36%). Percentuali che diventano ancora più consistenti tra i professionisti (rispettivamente 60%, 57% e 43%).

Ma le potenzialità dell’AI vanno molto oltre queste applicazioni. “Già oggi l’intelligenza artificiale viene impiegata con successo in ambiti molto diversi tra loro, ad esempio nella ricerca sul cancro o nella lotta contro l’estinzione di alcune specie animali, per contrastare le frodi finanziarie o anche, attraverso l’analisi rapida di milioni immagini su Internet, per riconoscere e contrastare gli abusi sui minori. Questi sono solo alcuni esempi, ma il potenziale dell’AI è davvero dirompente, sia nei datacenter che nei dispositivi utilizzati dagli utenti – agiunge Procaccio – Aiuterà a gestire una complessa mole di informazioni in tempo reale, con possibilità di decision making, gestione dinamica delle operazioni e delle risposte ai clienti senza precedenti. I dati ci mostrano che allo stato attuale buona parte dei consumatori ha confidenza con alcuni utilizzi basilari dell’AI, ma molti non hanno ancora una consapevolezza piena di tutti i vantaggi e del progresso che questo tipo di tecnologia può portare nelle nostre vite”.

Allo stesso modo, anche per il 5G i dati mostrano una scarsa consapevolezza da parte dei consumatori dei reali vantaggi e delle reali potenzialità. È stato chiesto loro quali cambiamenti pensano che l’introduzione del 5G porterà con sé. Le risposte più votate sono una migliore banda per gli smartphone (popolazione totale 50%, professionisti 54%) e Pc in grado di connettersi ovunque (popolazione totale 50%, professionisti 55%).

“I consumatori intendono oggi il 5G per lo più come un miglioramento della banda esistente, ma è molto più di questo. Con il 5G, stiamo cambiando il modo in cui la rete è costruita, affinché sia in grado di connettere miliardi di dispositivi e oggetti intelligenti – sottolinea Procaccio – Questi saranno in grado di comunicare in modo automatico con la rete e tra di loro, svolgendo operazioni complesse in tempo reale e a distanza. Oggi ancora non è diffusa un’idea precisa di questo mondo intelligente e connesso che ci aspetta, ma proviamo ad immaginare macchine da lavoro nei cantieri gestite a distanza o macchine agricole che comunicano tra loro, immaginiamo operazioni chirurgiche da remoto oppure emergenze gestite tramite droni. Queste sono solo alcune delle cose che si potranno abilitare, l’unico limite sarà l’immaginazione”.

Il Pc si conferma in definitiva uno strumento fondamentale e in prospettiva manterrà la sua importanza anche in futuro. Entrando più nel dettaglio, il Pc (desktop o laptop) resta oggi uno strumento assolutamente preferenziale per l’impiego di programmi che agevolano l’attività lavorativa (come i software per l’uffico o di produttività personale), a pensarla così è il 91% degli intervistati. L’80% utilizza il PC per sfruttare programmi specifici per il proprio lavoro (come ad esempio Autocad o Photoshop o altri), mentre il 70% dichiara di utilizzare un PC per lo studio. Nel complesso, analizzando il modo in cui sono utilizzati, emerge che i Pc oggi sono uno strumento fondamentale soprattutto per lavorare e creare contenuti. Resta tuttavia ampiamente usato anche per altre funzioni, come leggere e rispondere alle e-mail (88%) o cercare informazioni (76%), nonostante altri device permettano di fare lo stesso.

Sei ore sono una soglia di durata che scandisce a grandi linee la differenza tra un uso professionale e un uso generico per la vita di tutti i giorni. Infatti, il 56% dei professionisti supera questo limite e dichiara di utilizzare il Pc per oltre 6 ore al giorno. Al contrario guardando alla popolazione generale, il 63% non arriva mai a utilizzarlo più di 6 ore al giorno e solo il 20% arriva effettivamente a toccare questo limite. Il 24% invece lo utilizza almeno 2 ore e il 19% tra le 2 e le 4 ore al giorno.

Ad ogni modo, la durata della batteria si conferma fra le caratteristiche principali che i consumatori vorrebbero migliorare nel proprio Pc, con il 30% dei consensi. La durata ritenuta oggi ideale è compresa tra le 12 e le 18 ore, a pensarla così ben il 58%, percentuale che aumenta tra i professionisti fino a 63 punti. Ma la maggior parte dei pareri da parte degli intervistati converge su un’altra caratteristica che vorrebbero migliorata nei Pc: la velocità di calcolo e delle prestazioni in generale (31%).

Guardando in avanti alle possibili evoluzioni dei Pc nei prossimi 25 anni, il quadro cambia. Le aspettative dei consumatori in questo caso infatti si concentrano sulla leggerezza e sul formato. Il 29% prevede che la prossima evoluzione nel mondo dei Pc riguarderà l’introduzione di portatili senza tastiera meccanica e interamente touch (29%), il 27% invece prevede Pc sempre più leggeri e sottili, pur mantenendo uno schermo da 13 o 15 pollici.

Al terzo posto tra le evoluzioni possibili troviamo che consumatori (22%), ma soprattutto i professionisti (27%), già immaginano la diffusione del computing tascabile, ovvero piccoli moduli, schede o penne in grado di trasformare qualsiasi schermo in un Pc. Una parte di loro (6%) invece pensa a dei mini-Pc portatili, senza schermo che si possano collegare ad un monitor.

“Le opinini dei consumatori sono interessanti e sono una piccola parte delle prossime possibili evoluzioni del Pc – conclude Procaccio – Dal nostro punto di vista, i Pc del futuro evolveranno in modo da aiutare le persone a realizzare e creare in maniera più veloce, sicura ed efficiente, integrando anche connettività 5G e l’intelligenza artificiale. Le persone già oggi scelgono il Pc come strumento fondamentale per lavorare e creare contenuti perché è ormai il dispositivo dove potersi concentrare, il luogo dove poter essere creativi al meglio”.

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