INNOVAZIONE

Venture capital, Eric Schmidt punta 111 milioni sulle startup europee

L’ex Ceo di Google tra i finanziatori del fondo lanciato dalla britannica Firstminut che investe su società in early-stage ad alto potenziale tecnologico. Tra i sostenitori anche Zalando e la cinese Tencent

Pubblicato il 30 Nov 2020

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Eric Schmidt, l’ex Ceo di Google, ha investito in un fondo di venture capital creato dalla società londinese Firstminute Capital con una dotazione di 111 milioni di dollari. Il fondo si rivolge a startup in fase iniziale (early-stage). La somma investita da Schmidt non è stata svelata.

Il miliardario americano (ha un patrimonio netto di 20 miliardi di dollari, secondo il Bloomberg Billionaire Index) si aggiunge ai tanti imprenditori dell’hitech (ben 70 fondatori di unicorni) che credono nell’iniziativa della società del venture capital inglese.

Firstminute è stata creata nel 2016 da Brent Hoberman, co-fondatore di Lastminute.com, e da Spencer Crawley, ex analista di Goldman Sachs. Oggi ha sedi in Europa (a Londra, Berlino e Stoccolma), ma è in cantiere l’apertura di un ufficio a Los Angeles.

Tra i sostenitori anche Tencent e Zalando

La società è partita con un primo fondo (Fund I) da 60 milioni di dollari (oggi cresciuto a 100 milioni). Il secondo (Fund II) porta il totale degli asset gestiti a 211 milioni.

Il Fund II, cui partecipa anche Eric Schmidt, ha come principale investitore RTI Capital Partners. Per la società americana si tratta della prima volta che assume il ruolo di anchor investor in una società europea del venture capital.

Tra gli altri investitori figurano il colosso tecnologico cinese Tencent, la società del venture capital Atomico e la società del private equity Vitruvian.

Tra gli imprenditori che sostengono Firstminute ci sono 16 fondatori di aziende hitech del valore di oltre 10 miliardi di dollari, tra cui Palantir, Wayfair, Ocado, MongoDB, Zalando, Supercell e Check Point.

Ad oggi Firstminute ha uno staff di 18 persone e ha investito con i soldi del Fund I in 56 startup early-stage, tra cui la società della robotica Karakuri e quella del gaming Klang. I primi investimenti nelle società innovative selezionate si aggirano tra 1 milione e 2 milioni di dollari, ma gli investimenti di follow-up possono essere superiori.

Metà dell’attuale portfolio è stato speso per startup con sede in Uk, ma il resto è andato a società innovative dell’Europa continentale e del Nord-America. Per due terzi si tratta di società attive nel B2B.

A caccia di startup che cambieranno il mondo col software

Firstminute resta un fondo di venture capital molto più piccolo di altri presenti a Londra e ben consolidati come Index Ventures e Accel Partners. Ma i suoi fondatori credono nella velocità “esponenziale” con cui la tecnologia europea sta crescendo, ha sottolineato il co-fondatore Hoberman in una nota. “È fantastico vedere così tanti imprenditori seriali globali fornire la loro esperienza alla nuova generazione”, ha detto Hoberman. “Gli investimenti di fase seed stanno attraendo sostenitori di qualità superiore e questo aiuterà molte più startup ad avere successo”.

L’Europa non è ancora al passo con gli Stati Uniti in fatto di capacità di investire e creare startup innovative, ma sta rapidamente colmando il gap e attraendo attenzione. Un segnale di questo interesse è stato dato di recente dal colosso del VC americano Sequoia che ha aperto una sede a Londra.

Hoberman è considerato uno degli investitori europei dell’hitech con maggiore esperienza e grandi connessioni a livello governativo, specialmente in Regno Unito. Ha fondato diverse società nonché l’acceleratore di startup Founders Factory.

Il co-fondatore Crawley ha affermato che l’intento di Firstminute è sostenere fondatori di società che vogliono creare piattaforme “che cambieranno il mondo”. In tutto il mondo, ha detto l’ex di Goldman Sachs, “talenti eccezionali dell’hitech stanno studiando il modo di risolvere le più complesse sfide sociali ed economiche col software”.

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