LA NUOVE REGOLE

Via a “Sperimentazione Italia”, burocrazia zero per le startup innovative

Centri di ricerca, università e imprese possono inoltrare una domanda al ministro dell’Innovazione e al ministero dello Sviluppo economico per ottenere l’autorizzazione a testare progetti ad alto potenziale tecnologico. Ecco come fare

Pubblicato il 01 Dic 2020

startup-facebook-170119091934

Imprese, start-up, università e centri di ricerca italiani e stranieri che intendono sperimentare strumenti, prodotti e servizi di innovazione hanno maggiori possibilità di farlo, anche in deroga a normative vigenti. Affinché progetti, che prima avrebbero richiesto un iter di verifica e approvazione più articolato, possano essere sottoposti a esame, è necessario richiedere l’autorizzazione al Dipartimento per la Trasformazione digitale e al Ministero dello Sviluppo economico i quali, dopo una valutazione approfondita ed eventuale richiesta di ulteriori chiarimenti, potranno approvarla.

La novità è prevista dall’articolo 36 del decreto legge n. 76 del 16 luglio 2020 (Semplificazione e innovazione digitale) convertito con la legge 11 settembre 2020 n. 120. Per rendere più semplice la presentazione della domanda da oggi è disponibile una specifica pagina web https://innovazione.gov.it/sperimentazione-italia/ nella quale sono stati inseriti anche i moduli necessari.

In Italia la sperimentazione di scoperte e invenzioni tecnologiche è talvolta resa difficile, se non impedita, da disposizioni e divieti non sempre al passo con i tempi. E’ invece necessario rispettare l’ordinamento giuridico e tuttavia non bloccare il potenziale sviluppo di idee innovative che non comportino danni per salute, natura e società e ogni soggetto o entità meritevole di tutela.

Rispetto ad altri Paesi dell’Unione europea l’Italia investe meno in ricerca e innovazione. La norma che permette più di prima questi collaudi, chiaramente con le dovute condizioni di sicurezza, può essere riassunta con un’espressione: “Sperimentazione Italia”. Il suo scopo è far emergere il potenziale inespresso di tutti quei soggetti capaci di avviare progetti basati su nuove tecnologie in grado di portare vantaggi al Paese. Nel facilitare in questo campo attività nazionali e provenienti da altri Paesi, l’Italia può e deve diventare un laboratorio di innovazione.

Per dare avvio a questa procedura sarà sufficiente presentare domanda al Dipartimento per la Trasformazione digitale e al Ministero dello Sviluppo economico che, a seguito di un’analisi approfondita sulla richiesta, possono autorizzare la sperimentazione definendone le caratteristiche e le modalità nelle quali andrebbe eseguita. Al termine della sperimentazione, l’impresa richiedente sarà tenuta a trasmettere al Dipartimento per la Trasformazione digitale e al Ministero dello Sviluppo economico una relazione sui risultati ottenuti e sui benefici economici e sociali conseguibili. Il Dipartimento potrà quindi inviare al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro competente per materia un parere sull’eventuale opportunità di modificare norme vigenti in modo da consentire la prosecuzione dell’attività in via non più eccezionale.

Le richieste di autorizzazione possono essere inviate tramite posta elettronica certificata al Dipartimento della Trasformazione digitale e al Ministero dello Sviluppo economico presso i seguenti indirizzi: dtd.sperimentazioneitalia@pec.governo.it; dgpiipmi.div06@pec.mise.gov.it

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Argomenti trattati

Aziende

M
mid
M
ministero dell'innovazione
M
mise

Approfondimenti

P
pmi
S
startup

Articolo 1 di 2