L'INIZIATIVA

Via al decreto Smart Money: 9,5 milioni per l’accelerazione delle startup

In Gazzetta Ufficiale le modalità attuative degli interventi previsti a favore delle Pmi innovative, che potranno utilizzare i contributi a fondo perduto per l’acquisizione di servizi erogati da parte di incubatori, innovation hub e business angels

Pubblicato il 16 Dic 2020

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Sono state definite le modalità di attuazione degli interventi agevolativi in favore delle start-up innovative, previsti dal Decreto Rilancio. Il Ministero dello sviluppo economico ha infatti pubblicato in Gazzetta Ufficiale il cosiddetto decreto “Smart Money” che stanzia risorse per 9,5 milioni di euro, disponibili per la concessione di contributi a fondo perduto finalizzati all’acquisizione di servizi prestati da parte di incubatori, acceleratori, innovation hub, business angels e altri soggetti pubblici o privati operanti per lo sviluppo di imprese innovative.

L’obiettivo è sostenere le spese connesse alla realizzazione di un piano di attività e di sviluppo, nonché favorire investimenti nel capitale di rischio delle start-up innovative. I termini di apertura dello sportello per la presentazione delle domande saranno comunicati con un successivo provvedimento.

Il programma Smart Money

Smart Money mira a favorire il rafforzamento del sistema delle start-up innovative italiane sostenendole nella realizzazione di progetti di sviluppo e facilitandone l’incontro con l’ecosistema dell’innovazione. Le agevolazioni previste sono concesse a fronte del sostenimento, da parte di start-up innovative, delle spese connesse alla realizzazione di un piano di attività, svolto in collaborazione con gli attori dell’ecosistema dell’innovazione operanti per lo sviluppo di imprese innovative. Ma viene preso in considerazione anche l’ingresso nel capitale di rischio delle start-up innovative degli attori dell’ecosistema dell’innovazione.

I progetti di sviluppo ammissibili a Smart Money

Per accedere alle agevolazioni, le start-up innovative devono presentare un progetto di sviluppo che abbia determinate caratteristiche. Deve essere innanzitutto basato su una soluzione innovativa da proporre sul mercato, già individuata al momento della presentazione della domanda di agevolazione, sebbene da consolidare negli aspetti più operativi, che soddisfi esigenze che rendano il progetto scalabile. Occorre poi l’impegno diretto dei soci dell’impresa proponente e/o di un team dotati di capacità tecniche e gestionali adeguate, in termini di apporto tecnologico e lavorativo o, in alternativa, prevedere il consolidamento del team e di tali capacità tramite la ricerca di professionalità reperibili sul mercato. Il progetto deve infine essere finalizzato a realizzare il prototipo (Minimum Viable Product) o la prima applicazione industriale del prodotto o servizio per attestare i feedback dei clienti e/o investitori.

Dalla consulenza organizzativa, operativa e strategica finalizzata allo sviluppo e all’implementazione del progetto passando per la la gestione della proprietà intellettuale, fino al supporto nell’autovalutazione della maturità digitale e allo sviluppo e allo scouting di tecnologie, sono diversi gli ambiti rispetto ai quali gli attori dell’ecosistema dell’innovazione abilitati possono operare attraverso i servizi erogati dal programma.

Le agevolazioni previste dal programma

Le agevolazioni sono concesse nella forma di contributo a fondo perduto, in misura pari all’80% delle spese sostenute e ritenute ammissibili per l’attuazione dei piani di attività, nel limite massimo di 10 mila euro per start-up innovativa. Il contributo è riconosciuto ai sensi del “de minimis” e nel rispetto dei limiti previsti dal regolamento (Ue) n. 1407/2013, ai sensi del quale l’aiuto massimo concedibile per ciascuna “impresa unica” non può superare l’importo di 200 mila euro nell’arco di tre esercizi finanziari.

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